Di fronte ad uno scenario che prevedeva un ritorno alla normalità per il settore fieristico solo nel 2024, Fiere di Parma chiude il primo semestre 2022 ad un livello leggermente superiore all’ultimo anno comparabile pre-Covid, ovvero il 2018. L’Ebt consolidato della società nei primi sei mesi di quest’anno è stato di 5,8 milioni di euro, contribuendo al raggiungimento di una posizione finanziaria netta positiva e quindi all’azzeramento degli oneri finanziari. L’Ebitda dell’esercizio dovrebbe superare i 9 milioni di euro a fine 2022, proiettando la disponibilità di cassa a oltre 10 milioni di euro, posizionando Fiere di Parma tra le fiere top performer a livello europeo.
Ritorno al pre pandemia
Il risultato particolarmente positivo, dopo un già ottimo 2021 con quasi 6 milioni di utile, si spiega non solo con il ritorno ai numeri pre-pandemia degli eventi core (Cibus, Mercanteinfiera, Salone del Camper, CibusTec, ecc.) e dell’ospitata SPS di Messe Frankfurt, ma anche dal ritorno a due cifre degli investimenti effettuati nel digitale e nella autonomia energetica. Nel digitale, lievitano i vantaggi ricavati dalla acquisizione della web agency Aicod e della piattaforma on line AnticoAntico. L’autonomia energetica è assicurata da un impianto fotovoltaico di 7,5 MW, che consente anche la produzione e la vendita di un prezioso surplus energetico. Dopo un ottimo Cibus 2022 “multi-geografie e omnicanale” si prepara un CibusTec 2023 record che lascia intravedere ottime prospettive per il prossimo esercizio, anche grazie ai nuovi prodotti in portafoglio come Flormart, MiaPhotoFair, Mecfor e altri eventi e servizi digitali la cui acquisizione è prevista entro il 2022.
Sviluppo straordinario
“Stiamo vivendo uno sviluppo straordinario – riferisce Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma – basato sulle competenze distintive di un gruppo dirigente giovanissimo, ma molto preparato e motivato. Le sorprese del 2023 saranno sia Cibus Connect (nuove date il 29 e 30 marzo, un formato efficiente, nuovi settori) sia il nostro ingresso in eventi ‘non fieristici’ che completerà il processo di diversificazione voluto dai nostri azionisti e gestito diligentemente dal nostro Cda ormai da 5 anni”.