Settore pubblico e privato vicini in nome della solidarietà. Questo il fil rouge che lega la presidenza del Consiglio regionale delle Marche, la Fondazione Ospedale Salesi e Fellowes, leader globale nel settore della sicurezza e del benessere nei luoghi di lavoro, che hanno presentato il progetto Un’altra aria per i bambini del Salesi. Alla base del progetto la donazione di 10 sanificatori d’aria “Aeramax Pro” all’ospedale pediatrico da parte di Fellowes Leonardi SpA. Una donazione che si inserisce fra le attività di GIVE per il sociale: “siamo orgogliosi di dare avvio a una nuova collaborazione che potrà aiutare i bambini in cura ma anche i loro familiari vicini e il personale sanitario a respirare aria buona – sottolinea Paolo Leonardi, Ceo di Fellowes Leonardi SpA –. L’espressione aria buona oggigiorno è molto più di un modo di dire. Nel contesto ambientale generale, buona non significa solo depurata da agenti infettivi ma anche alleggerita da tutte le particelle tossiche, sempre più presenti nell’altmosfera. E il nostro sostegno ad una struttura pubblica, di riferimento nella sanità a livello infantile, vuole anche generare nel pubblico quest tipo di sensibilità sul tema dell’aria pulita. Fellowes è un brand presente in oltre cento paesi ma ha una forte identità territoriale – prosegue Leonardi – Per questo abbiamo scelto di impegnarci nel sociale anche nelle zone più vicine alla nostra sede, grazie al programma GIVE. Da quasi dieci anni, GIVE stringe partnership a livello locale e globale, dai servizi sociali alla scuola fino alla lotta contro il cancro, dando priorità alle esigenze più impellenti dell’umanità nelle aree in cui è attivo”.
“Solidarietà, innovazione scientifica e tecnologica, collaborazione tra settore pubblico e privato sono i capisaldi di questa ottima iniziativa – il commento di Dino Latini, presidente del Consiglio regionale delle Marche -. Il livello di buone pratiche come questa, nella nostra regione, è alto e rappresenta una condizione naturale del marchigiano, cioè l’essere operoso, intraprendente, sempre disponibile ad aiutare il prossimo”. La soddisfazione della Fondazione Salesi per l’avvio del progetto, nelle parole del suo presidente, Antonello Maraldo: “Un grande riconoscimento non soltanto per la Fondazione Salesi, in qualità di soggetto di valore operante nel terzo settore, ma anche per l’ospedale Salesi, quale punto di riferimento della sanità regionale. Ci impegneremo a trovare la migliore collocazione possibile per queste apparecchiature nei luoghi dove pensiamo ce ne sia maggiore bisogno”.
Lo studio
La recrudescenza del Covid sta rendendo attuale il tema della purificazione dell’aria. Uno studio del Policlinico San Martino di Genova, condotto alla fine del 2021 sui purificatori d’aria “AeraMax Pro” riproducendo particelle del virus aerosolizzato in ambienti chiusi ha attestato un’efficacia pari al 99,9999% nell’eliminazione del Sars-Cov2 fluttuante, con un solo passaggio d’aria. La pandemia ha portato sotto i riflettori il problema della salubrità dei luoghi pubblici, di cura, di studio o di lavoro, in un paese come l’Italia, dove molti di questi spazi sono allocati in edifici datati o storici che purtroppo non sono stati ottimizzati dal punto di vista della qualità dell’aria. “Molte scuole ed uffici oggi si trovano nei centri di città con alti tassi di smog, dove è difficile o addirittura sconsigliabile aprire le finestre per cambiare aria – spiega Alberto Izzotti, professore di igiene, medicina preventiva e salute pubblica presso l’Università di Genova e direttore di Unità operativa del San Martino –. La purificazione dell’aria va vista come azione imprescindibile per eliminare i batteri ed i virus aero-diffusibili. Non solo il virus Sars-Cov2 ma molti altri agenti batterici che causano patologie gravi, quali morbillo, rosolia, tubercolosi o meningite. Per ridurre al minimo questa eventualità, secondo la scienza, ogni individuo dovrebbe avere a disposizione 32 metri cubi d’aria in una stanza, un valore praticamente impossibile da rispettare senza interventi di ampliamento strutturale”.