Riceviamo un importante contributo di Sara Conci, giovane scrittrice trentina che con il suo ultimo lavoro La forza di una madre apre uno squarcio nel mondo del silenzio che, troppo spesso, attanaglia chi è vittima di violenza da parte del proprio marito, compagno, fidanzato.
“Trovata morta”. “Uccisa dal marito”. “Uccide la compagna e il figlio”. Quanti, di questi titoli, leggiamo, ogni giorno? Quante, di queste storie, ci sono attorno, fra le mure di casa, accanto a noi? Quante vittime ogni anno? Ho incontrato tante Minerva nella mia vita: guerriere, come la Dea romana (dalla Greca, Athena) oltre che donne. Combattenti, oltre che madri. Spesso, costrette a difendersi e a difendere i propri figli da coloro che avrebbero dovuto crescerli con affetto. Qualcuna sopravvive. Qualcuna, dopo aver superato certe violenze (psicologiche o fisiche), rinuncia all’amore per sempre. Qualcuna, ahimé, muore per le mani di un uomo. E qualcuna combatte, fino alla fine, con la convinzione che “se un giorno mi uccide, almeno avrò fatto qualcosa di buono e utile per altre persone”. Davvero coraggiose, le protagoniste del libro ‘La forza di una madre’ che hanno deciso di mettersi a nudo, raccontando le loro storie, le loro disavventure, esponendo scene ben descritte e atti giudiziari, tutte legate ad un unico colpevole. Tutte unite e riunite per salvare un bambino nato da una relazione ‘sbagliata’ con l’antagonista. Tutte, insieme, con la voglia di donare forza e coraggio ad altre donne in difficoltà, perché non c’è un solo giorno senza che si leggano tragiche notizie. Ed è ora di smetterla… E’ ora di lasciarsi indietro l’odio ed il potere. E’ ora di mettersi alla pari, ricordando che nessuno mai ha il diritto di levare la vita a qualcun altro. Mai. Per nessuna ragione. Siamo anime libere e, come cambia il tempo con le sue stagioni, così, cambiamo anche noi stessi e le persone che ci circondano. Ognuno di noi deve avere il coraggio di dire e, soprattutto, fare ‘No alla violenza. Sì, all’amore, sempre’.