Bordignon Giuseppe Spa chiude i dati consolidati al 31 dicembre dello scorso anno, arrivando a quota 45 milioni, con un incremento di fatturato del 11,9% rispetto al 2020 (quando il bilancio si era chiuso a 38,84 milioni). Il risultato è stato raggiunto grazie alla sinergia tra i quattro stabilimenti del gruppo: Zincheria Valbrenta, Zincheria Seca, Zincheria B&B e Zincheria SA. Ogni mese negli impianti situati in Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, in Romania, grazie agli oltre 250 collaboratori (in crescita sull’anno precedente), vengono sottoposte a trattamento di zincatura a caldo diecimila tonnellate di acciaio. Il gruppo con headquarter nel Vicentino, nonostante un leggero calo nei volumi registrato nei primi sei mesi dell’anno, prevede di superare i 50 milioni di fatturato nel 2022. L’amministratore delegato Walter Bordignon sottolinea però le difficoltà che hanno caratterizzato il settore in questi mesi. “L’aumento dei costi energetici e delle materie prime mette a dura prova l’industria italiana – dichiara. L’impennata dei prezzi dei materiali sussidiari e dello zinco ha costretto l’intero gruppo a monitorare in modo sempre più attento i listini dedicati alla clientela. Stiamo supportando i nostri clienti incamerando una parte degli adeguamenti che sarebbero necessari, sappiamo infatti che stanno subendo anche gli incrementi esponenziali nei costi di approvvigionamento dell’acciaio”.
Anno storico
Analisi che arrivano in un anno storico per l’azienda, quello che la porterà a spegnere cinquanta candeline. Bordignon Group opera infatti nel settore della zincatura a caldo e nel trattamento anticorrosivo eseguito sui manufatti in acciaio dal 1972 e permette a progettisti, ingegneri e carpentieri di proteggere con questa lavorazione manufatti con lunghezze fino a 19 metri e di peso oltre le 24 tonnellate, un record grazie alla vasca di zincatura più grande a livello europeo, installata a Rosà, nel Vicentino. Il grande evento di celebrazione per il mezzo secolo è previsto per settembre. Nell’attesa, l’azienda sta raccogliendo le testimonianze delle persone che l’hanno aiutata a raggiungere queste dimensioni. Una storia iniziata, come è sempre accaduto in Veneto, dal lavoro duro dei fondatori, in questo caso di Anna Loro assieme al marito Giuseppe Bordignon, scomparso nel 2016 e al quale è stata dedicato il laboratorio dell’istituto tecnico di Bassano del Grappa dove lui insegnava. “Mi sembra ieri che con la zincatura elettrolitica partivo con il furgone Fiat 615 a consegnare i ribattini per ricevere il pagamento immediato con assegno per onorare i salari dei dipendenti”, racconta oggi Loro. “Nel 1975 ero in attesa del secondo figlio, ma per non tardare le consegne andavo a prendere i lavoratori alle 7.30 con la Fiat 127. Ma ricordo bene anche la promessa mantenuta nel 1978 per il pagamento di 40 milioni di lire a Pertusola per riempire la prima vasca di zinco di quattro metri. Oppure nel 1982, quando per non accumulare lavoro arretrato preparavo la fatturazione del mese a macchina da scrivere nei pomeriggi di domenica, o i sudori freddi all’arrivo dell’insoluto del 30 giugno 1989 di ben 4.275.194 lire di un’azienda di Sandrigo. Cifre che adesso farebbero sorridere, ma che allora rappresentarono una sfida enorme da superare”.