Mary Kay, una delle società di ricerca leader al mondo nel settore della cura della pelle, ha avviato una nuova collaborazione con il dottor Jack Gilbert, professore di pediatria presso la Scuola di medicina dell’Università della California di San Diego nonché professore di oceanografia microbica presso l’Istituto Scripps di oceanografia. Ai sensi di questa partnership gli scienziati presso Mary Kay affiancheranno Gilbert per studiare una delle aree più importanti e meno comprese in materia di invecchiamento e salute della pelle: il microbioma cutaneo. “Comprendere in che modo il nostro normale processo di invecchiamento influenzi il microbiota cutaneo può aprire la strada a sorprendenti nuove scoperte che possono plasmare il futuro nel campo dello sviluppo di prodotti cosmetici”, ha affermato la dottoressa Lucy Gildea, responsabile di innovazione, prodotti e ricerca scientifica presso Mary Kay.
Gli studi sull’epidermide
Studi condotti in passato hanno concluso che l’epidermide degli esseri umani è provvista di un proprio complesso ecosistema costituito da batteri e altri microorganismi di cui fungono da solida base. Proprio come è stato riscontrato nell’intestino, la cute, l’organo più grande del corpo umano, ha bisogno di questi batteri per funzionare in modo ottimale. Inoltre, tali comunità batteriche assumono caratteristiche uniche in funzione del luogo, dell’età, del genere e dell’interazione con l’ambiente. La conoscenza in termini di quali fattori contribuiscano esattamente all’estrema variabilità delle comunità batteriche presenti sulla pelle e il loro impatto sul processo di invecchiamento è molto limitata.