Visita dell’assessore regionale all’agricoltura della Lombardia, Fabio Rolfi, e dei rappresentanti dell’Ersaf alla Fondazione Edmund Mach. “L’agricoltura ha bisogno di ricerca e innovazione a 360 gradi: tecnologica, genetica, formativa. È l’unica strada per coniugare esigenze ambientali, anche alla luce dei cambiamenti climatici ed economici delle imprese. Per questo è necessaria una rete tra centri di ricerca, istituti scolastici e istituzioni per aiutare le aziende agricole ad affrontare le sfide legate alla razionalizzazione delle risorse, al fitosanitario e ai cambiamenti climatici” ha dichiarato l’assessore all’agricoltura, alimentazione e sistemi verdi della Regione Lombardia, Fabio Rolfi. La delegazione ha avuto modo anche di prendere visione degli ultimi sviluppi della ricerca e della sperimentazione in Fondazione. “Siamo lieti di questa visita perché nello spirito della nostra pluridecennale tradizione possiamo essere fattivamente utili ad una realtà sociale e produttiva molto importante, quale la Regione Lombardia. E’ la collaborazione tra le diverse realtà scientifiche, sociali e produttive che può fornire i contributi essenziali allo sviluppo armonico del progresso e del benessere per tutti” ha evidenziato il presidente della Fondazione, Mirco Maria Franco Cattani.
Vigneto smart
La visita ha riguardato il vigneto smart e vibrazionale, per passare alle serre che ospitano le attività di miglioramento genetico della vite al fenotipizzatore che consente di studiare l’accrescimento delle piante in condizioni rigorosamente controllate, gli effetti dei cambiamenti climatici e dello stress idrico sulle stesse; dalle camere di quarantena dove sono allevati gli insetti utili alla lotta biologica contro cimice e Drosophila suzukii, alla biotremologia, per arrivare alle camere di crescita per le micropropagazioni delle piante. Tappa anche ai laboratori dedicati ai big data e al sequenziamento dei genomi per arrivare al laboratorio sensoriale e agli strumenti per l’analisi dei composti volatili. Sono stati presentati anche la piattaforma di metabolomica e di tracciabilità, il laboratorio di chimica vitienologica e agroalimentare, il meleto pedonabile. Visita, infine, all’impianto ittico della Fondazione e riflettori puntati sulle attività sperimentali e di ricerca applicata in acquacoltura. La delegazione ha potuto vedere e conoscere le dotazioni tecnologiche di avanguardia e le competenze professionali, colloquiando con i ricercatori che hanno illustrato i programmi e gli approcci scientifici più avanzati.