Sono 33 le nuove associazioni di medicina di gruppo integrata attivate nei vari ambiti del territorio Trentino. L’attivazione delle prime associazioni rappresenta un importante passo avanti verso una vera e propria riforma dell’assistenza primaria, che rilancia la funzione dei medici di medicina generale, riconoscendone il ruolo centrale nel Sistema sanitario provinciale. Le medicina di gruppo integrata sono di fatto libere associazioni tra medici che assicurano continuità di assistenza ai pazienti, grazie ad orari integrati di ambulatorio e alla presa in carico da parte di tutti i medici associati. Le medicine di gruppo integrate sono previste da un accordo provinciale sottoscritto a novembre 2021 tra azienda provinciale per i servizi sanitari, assessorato alla salute e le organizzazioni sindacali di categoria e rientrano in una più ampia riorganizzazione della medicina di famiglia. La medicina di gruppo integrata assicura la continuità dell’attività di assistenza, perché l’attività dei singoli medici nei rispettivi ambulatori si affianca ad un’attività nella sede dell’associazione, dove possono essere presenti collaboratori di studio per la gestione della parte amministrativa e personale infermieristico.
Quante sono le associazioni attivate
Le associazioni attivate in questi primi mesi del 2022 nei vari ambiti territoriali sono 33, per un totale di 142 medici che hanno scelto di associarsi: otto a Trento e Valle dei Laghi, dieci in Vallagarina e altipiani Cimbri, otto in Alto Garda, Ledro e Giudicarie, due in Valsugana, Tesino e Primiero, cinque in Valle di Non e Sole, Rotaliana e Paganella. “A seguito dell’accordo dello scorso autunno per la costituzione delle medicine di gruppo integrate – ha dichiarato l’assessore alla salute Stefania Segnana – vogliamo dare un riscontro anche ai cittadini del grande lavoro che è stato fatto in questi mesi dall’azienda sanitaria, in coordinamento con l’assessorato alla salute e il comitato di riferimento. C’è stata una grande risposta da parte dei medici di medicina generale: abbiamo costituito 33 medicine di gruppo, delle quali fanno parte 142 medici. Grazie a questo tipo di organizzazione siamo riusciti ad intercettare le criticità che sono presenti in alcuni ambiti: saranno analizzate in un incontro tecnico, proprio per venire incontro alle esigenze dei medici. Da parte di tutti c’è la volontà di lavorare insieme e di dare una risposta più ampia ai bisogni dei cittadini e del territorio. Credo anche che questo sia un segnale forte di ripresa dopo la pandemia. Un esempio in questo senso è anche la messa a disposizione di oltre 120 unità di personale di segreteria a supporto dei medici che si riuniscono in gruppo”.