Rivoluzione verde e transizione tecnologica al centro dell’assemblea di Confcooperative Fedagripesca del Veneto, la prima a livello nazionale. A benedire e stilare un patto di collaborazione costante con il mondo della cooperazione nel settore primario l’assessore al territorio, alla caccia e pesca della Regione Veneto, Cristiano Corazzari che ha ricordato come il mondo della cooperazione del settore primario è in Veneto un interlocutore rappresentativo e un punto di riferimento nei tavoli della politica e lo sarà soprattutto in futuro. Un mondo all’interno della quale la pesca è sicuramente un fiore all’occhiello, nonostante le difficoltà del momento, soprattutto in vista degli Stati generali della pesca in programma a giugno prossimo proprio in Veneto, dove “andremo a scrivere il libro bianco della pesca, che potrà a buona ragione entrare nel processo decisionale e che approderà sul tavolo europeo. Questo è il momento più importante per il settore pesca perché il 2022 sarà l’anno delle decisioni strategiche per l’Italia che si ripercuoteranno necessariamente sul Mare Adriatico. Quello che andremo a scrivere negli Stati Generali della Pesca avrà un fondamento scientifico e documentale importante per affrontare le sfide del futuro e approfondire tematiche e priorità del settore pesca”. Durante i lavori dell’assemblea si sono affrontate le criticità che stanno interessando il settore primario e della pesca: dalla crisi energetica, alla situazione geopolitica e pandemica, alle misure adottate dal governo per sostenere e rafforzare le imprese. In un video riassuntivo anche i numeri di Fedagripesca del Veneto: 225 cooperative, 33607 soci, 5.088.364.179 di fatturato complessivo.
Il ruolo del Veneto
“Il Veneto come regione rappresenta molto per il nazionale , pensate che un sesto della rappresentanza anche come delegati nazionali ce l’ha la vostra regione – queste le parole del presidente nazionale Fedagripesca Giorgio Mercuri –. In questo momento così difficile e incerto oggi più che mai dobbiamo appropriarci di un ruolo, quello di portare sui tavoli le vere necessità del settore, noi più di altri siamo in grado di dare indicazioni su come intervenire alla politica e siamo una buona rappresentanza. Oggi dobbiamo in particolare rivedere il Psn ma anche il green deal parlando di sostenibilità così come la applichiamo, partendo dall’aspetto sociale in primis, poi quello economico e infine ambientale. Le regole europee noi le rispettiamo con i fatti, ma non le accettiamo senza interrogarci e portiamo il vissuto virtuoso delle nostre imprese. Noi vogliamo valorizzare i prodotti dei nostri agricoltori, vogliamo dare risposte ai consumatori che hanno bisogno della continuità dei prodotti. A livello nazionale stiamo portando avanti il discorso dell’alleanza. Questo è un valore aggiunto da mettere in campo, rispondendo alle esigenze di tutti, cercando di dialogare con tutti, dalle organizzazioni agricole a quelle industriali, con documenti congiunti”.
“Il 2026 è la dead line per riuscire ad utilizzare le risorse straordinarie del Pnrr – queste le parole di Domenico Vito Sciancalepore direttore generale Fedagripesca – e per portare a termine quei progetti che sono fondamentali per le filiere che oggi si stanno organizzando. Non possiamo perdere tempo e dobbiamo ragionare su come intercettare le risorse e le opportunità per rispondere agli obiettivi quali il contrasto al cambiamento climatico, la resilienza delle nostre imprese e del sistema cooperativo attraverso la trasformazione tecnologica e digitale”. L’assemblea ha visto il rinnovo degli organi della federazione con l’elezione del presidente regionale di Silvio Dani, viticoltore di Vicenza, già presidente del Consorzio Tutela dei vini dei Colli Berici e di Vicenza, e dei Coordinamenti dei settori con l’elezione Paolo Tiozzo (Pesca), Claudio Venturin (Vitivinicolo) Fausto Bertaiola (Ortofrutticolo) Roberto Varotto (Lattiero Caseario) Emilio Pellizzari (Agricole Varie) Francesca Sabadin (Zootecnico). “Ringrazio per l’incarico importante e confido subito nell’aiuto di tutti i settori – ha dichiarato il neo presidente Dani , a distanza dopo un intervento che lo ha costretto a casa– cercherò di lavorare sulle problematiche generali del momento quali i costi dell’energia e delle materie prime, ma anche sui problemi specifici di ogni settore. E vorrei relazionarmi con la politica per lavorare per il bene del settore”.