La Fondazione Caritro è vicina all’università di Trento, alle attività di ricerca che creano avanzamento della conoscenza, innovazione tecnologica e ricadute positive sul territorio. Ma è vicina anche alle persone che all’università di Trento vogliono studiare e lavorare e che si trovano in difficoltà. È il caso di studenti e studentesse, studiosi e studiose provenienti da Paesi soggetti a situazioni di conflitto o a regimi autoritari, che desiderano intraprendere o proseguire attività didattiche o di ricerca nell’ateneo trentino. Oltre un milione di euro (1.030mila per la precisione) sarà infatti stanziato per il 2022 da Fondazione Caritro per diversi progetti nell’ambito della convenzione quadro stipulata nell’agosto scorso.
Il Piano degli interventi
Il Piano degli interventi è infatti uno strumento attuativo della Convenzione quadro e opera per dare concretezza agli accordi. L’obiettivo è concorrere alla realizzazione di iniziative strategiche di comune interesse per la valorizzazione della ricerca e della formazione a supporto del territorio. Sono vari gli ambiti tematici oggetto dalla convenzione, tutti considerati in una dimensione interdisciplinare e convergente. Si parte dalle scienze della vita in ambito biomedico, biomolecolare, biotecnologico, anche con riferimento alle applicazioni nell’oncologia e nelle neuroscienze per arrivare alle scienze di base e alle scienze umane. Il rettore dell’università di Trento, Flavio Deflorian, ha sottolineato: “Quella con Fondazione Caritro è una collaborazione strutturata, che ha consentito all’ateneo lo sviluppo di progetti ambiziosi, interdipartimentali, in ambiti che ricoprono una rilevanza strategica per i prossimi anni. A questi, ed è importante ricordarlo oggi, con Fondazione Caritro abbiamo scelto di affiancare interventi sul fronte umanitario, supportando iniziative a favore di studenti e studentesse, studiosi e studiose provenienti da Paesi a rischio come l’Afghanistan e l’Ucraina”.
“La tempestività, sia nella fase di selezione dei progetti che nel finanziamento degli stessi, è la chiave per aiutare le progettualità già consolidate e di elevata qualità a raggiungere in breve tempo risultati concreti a beneficio dell’intera comunità. La scelta della Fondazione di optare su temi non esclusivamente accademici, evidenzia ancora una volta, sul fronte della ricerca e del sociale, che il Trentino resta una delle zone più dinamiche ed efficienti del sistema” Mauro Bondi, presidente Consiglio di gestione di Fondazione Caritro.
Il sostegno alla ricerca
La proposta dell’ateneo approvata da Fondazione Caritro per il 2022 si concentra sullo sviluppo di attività di ricerca e formative ritenute strategiche nel medio e lungo termine con uno stanziamento totale di 870mila euro. Tre i progetti individuati.
Il progetto “La sala chirurgica aumentata per la ricerca e la clinica” punta a creare, progettare e implementare gli ambienti intelligenti per la medicina e la salute del futuro al servizio della Scuola di medicina e chirurgia dell’università di Trento e dell’azienda sanitaria provinciale. La sala chirurgica sarà un punto di incontro per chi studia, fa ricerca e si specializza in discipline ingegneristiche e mediche per sperimentare nuove tecnologie dell’intelligenza artificiale, trovare soluzioni innovative a problemi legati alle pratiche chirurgiche e costruire insieme la medicina del futuro. Ma vuole anche favorire startup innovative nell’ambito della medicina e della chirurgia e attrarre aziende specializzate per la sperimentazione e il miglioramento dei loro prodotti. Il progetto “La ricerca scientifica nell’ambito delle scienze sociali: un servizio dati condiviso” si propone di sviluppare un servizio dati per le Scienze sociali, che possa divenire nel corso dei prossimi anni un punto di riferimento per la ricerca scientifica. Sarà un progetto strategico che avrà un impatto significativo e innovativo sulla gestione di quel tipo di dato che viene spesso poco considerato (scienze sociali). L’iniziativa nasce dalla centralità delle banche dati e del loro utilizzo per lo sviluppo delle linee di ricerca di dipartimenti e scuole di dottorato del Polo di città dell’ateneo. L’obiettivo finale è consentire l’analisi empirica di temi di pubblico interesse, in relazione ad aspetti culturali, sociali ed economici del territorio trentino. “Road to market 2022” è invece un programma che valorizzerà i brevetti prodotti dall’università di Trento attraverso lo sviluppo e test di prototipi per la commercializzazione sul mercato. Sosterrà in particolare tre tecnologie brevettate e messe a punto nei laboratori di ricerca dell’ateneo che necessitano di validazione e maturazione. Saranno individuate tra quelle rientranti nell’ambito delle aree di eccellenza per l’ateneo e in linea con i settori strategici provinciali.
Il sostegno alle persone a rischio
L’obiettivo del progetto – per cui sono stati stanziati 100mila euro – è garantire a persone socialmente, politicamente ed economicamente vulnerabili la possibilità di proseguire con la propria formazione accademica e lavorativa, sostenendo con particolare attenzione le donne, per contribuire a superare gli squilibri di genere. Verranno attivati in questo senso borse di studio e contratti di ricerca di diversa tipologia con attività di integrazione e di inclusione per studenti e studentesse, studiosi e studiose in pericolo all’interno della comunità universitaria, permettendo loro di riprendere rispettivamente gli studi universitari e l’attività scientifica.
Il sostegno a percorsi di eccellenza
In continuità agli anni precedenti, è stata accolta la proposta di sostenere (con uno stanziamento di 60mila euro) le iniziative del Collegio Clesio e i percorsi formativi comuni realizzati con altri atenei di eccellenza. In particolare con la Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste con cui sono previsti percorsi di studio condivisi di alto livello destinati a studenti e studentesse di merito a cui viene data la possibilità di avere un reale contatto con la ricerca scientifica sviluppata dall’ente partner.