Il fondo assegnato alle rappresentanze estere per la promozione e il rafforzamento dei rapporti politico commerciali a livello internazionale e per gli interventi di tutela e assistenza dei connazionali ha subito nel corso degli anni sensibili diminuzioni, attestandosi a circa 11 milioni di euro all’anno. L’emergenza da Covid-19 ha comportato, tuttavia, la previsione di una somma integrativa per gli interventi di assistenza, pari a 6 milioni di euro – per l’anno 2020 – erogata per il 48,6 % all’America Latina, per il 22% all’Africa e per il 15,2 % all’area Ue e Balcani. E’ quanto emerge dalla delibera n. 19/2021 della sezione centrale di controllo sulla gestione delle amministrazioni dello Stato della Corte dei conti, riguardante gli Interventi per la tutela delle collettività italiane all’estero attraverso la rete diplomatica e consolare nella quale la magistratura contabile ha analizzato gestione e destinazione delle risorse per gli anni 2017-2020.
Pandemia e bonus rimpatrio
Durante la pandemia, rileva fra l’altro la Corte, è stato anche riconosciuto un bonus per il rimpatrio definitivo di circa 800 euro e le operazioni di rientro assistito dell’unità di crisi hanno rafforzato le azioni fornite dalle singole sedi, anche attraverso tavoli di coordinamento con la Protezione civile e con il ministero della Salute. La comunicazione è stata garantita con i portali istituzionali e con task force costituite presso le ambasciate per la gestione delle emergenze locali. I Comitati degli italiani residenti all’estero (Comites), dal canto loro, hanno promosso 86 progetti integrativi di sostegno psicologico, di inserimento e di assistenza, ricevendo un finanziamento pari a oltre 1.100.000 euro. Quanto alle somme stanziate per l’internazionalizzazione del sistema economico e per la valorizzazione del made in Italy, risultano organizzati oltre 8.000 eventi promozionali in 250 città di 110 Paesi e vengono costantemente mantenuti contatti con gli interlocutori locali per potenziare gli investimenti diretti esteri e la destinazione turistica di eccellenza. Sul punto la Corte suggerisce la creazione di un sistema informativo che permetta di collegare la domanda di lavoro con l’offerta delle aziende che decidano di fare investimenti nei Paesi esteri, quale strumento di informazione sulle offerte formative promesse dai diversi enti sull’esempio, già esistente per l’Europa, dell’Eures, la rete di cooperazione europea dei servizi per l’impiego, concepita per facilitare la libera circolazione dei lavoratori.