Questi 20 mesi di pandemia ci hanno proposto una situazione in continua evoluzione. Tra nuove varianti del virus e successi della campagna vaccinale, gli scenari futuri sono ancora incerti. Ciò che si può rilevare con sicurezza sono alcune fotografie di determinate fasi, destinate a delineare alcuni aspetti essenziali della pandemia. Proprio a uno di questi momenti si rivolge il “Libro verde sui danni d’organo”, che nel corso dell’inverno 2020-2021 ha raccolto analisi e testimonianze di specialisti di diverse discipline (infettivologia, dermatologia, virologia, pneumologia, neurologia) per spiegare la natura multisistemica del Covid-19. Con questa raccolta di contributi si vuole offrire uno strumento per la definizione di linee guida nella gestione della patologia. Il libro è ispirato dalla tavola rotonda online di novembre 2020 “L’esperienza clinica italiana nell’emergenza Covid come fondamento di una documentazione di consenso istituzionale” ed è stato realizzato con il contributo non condizionante di Gilead Sciences.
L’approccio multidisciplinare
A offrire il proprio contributo nella realizzazione del testo sono stati il professor Massimo Antonelli, direttore dell’Istituto di anestesia e rianimazione del policlinico Gemelli; professor Claudio Mastroianni, direttore Uoc malattie infettive del policlinico Umberto I e vice presidente Simit; professoressa Ketty Peris, direttore Uoc di dermatologia del policlinico Gemelli e presidente Società italiana di dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle malattie sessualmente trasmesse; professor Piero Barbanti, responsabile del Centro diagnosi e terapia delle cefalee e del dolore dell’Irccs San Raffaele Pisana di Roma; Francesco Saverio Mennini, professore di Economia sanitaria e economia politica dell’Università di Roma Tor Vergata; onorevole Claudio Pedrazzini, XII Commissione affari sociali della Camera. La prefazione è a cura del professor Giovanni Rezza e del dottor Andrea Silenzi della direzione generale della prevenzione del ministero della Salute. Il libro è stato presentato al Palazzo Santa Chiara alla presenza degli autori, del senatore Gaspare Antonio Marinello, 12ª Commissione permanente igiene e sanità, della senatrice Paola Binetti, 12ª Commissione permanente igiene e sanità, dell’onorevole Angela Ianaro, XII Commissione affari sociali, dell’onorevole Mauro D’Attis, V Commissione con il coordinamento di Daniel Della Seta, giornalista scientifico.
Il Covid, malattia multisistemica
Già gli studi relativi ai primi mesi di pandemia rivelavano come il Covid-19 fosse una malattia multisistemica, in grado di causare danni anche in altri organi e apparati. Le esperienze cliniche maturate nel corso del 2021 hanno analizzato le molteplici manifestazioni che si possono presentare anche in diverse fasi. Gli effetti del Covid a lungo termine, il cosiddetto Long Covid, possono avere un serio impatto sulla capacità delle persone di tornare al lavoro o di avere una vita sociale e sono frequenti anche nei bambini, anche nei casi in cui questi abbiano avuto un’infezione apparentemente poco sintomatica: se infatti il Covid si manifesta con la replicazione del virus in presenza della malattia, il Long Covid è una reazione immunitaria alla patologia che si può rivolgere contro lo stesso organismo. Sintomi come diarrea, difficoltà respiratoria, miocardite, patologie psichiatriche, perdita di peso, astenia possono dunque caratterizzare il decorso successivo alla malattia.
Colpisce la salute mentale
“La sindrome Long Covid […] colpisce la salute mentale e può avere conseguenze economiche significative per il singolo ma anche per le famiglie dei soggetti affetti e più in generale per la società. Recenti evidenze confermano l’interessamento anche della fascia pediatrica, generalmente considerata meno esposta agli effetti acuti dell’infezione ma invece esposta a quelli a lungo termine in diverse forme. Per tutti questi motivi le risposte politiche devono tenere conto della complessità di questo fenomeno e di come la conoscenza in questo ambito sia in rapida evoluzione” evidenziano nella prefazione del libro il professor Giovanni Rezza e il dottor Andrea Silenzi.
Sintomi e danni d’organo
La stessa definizione di Long Covid si presta a una duplice interpretazione. Da un lato, infatti, vi sono dei sintomi che possono persistere nel tempo; dall’altro, vi sono danni residuali nei vari organi. Sono due temi distinti, in quanto al sintomo può non corrispondere necessariamente un danno che resta nel tempo. Se tra i sintomi prevalgono astenia e spossatezza, i danni d’organo non sono limitati al polmone, ma si estendono a tutto l’organismo, a partire dal cuore e dal sistema nervoso centrale. Una delle complicanze più rilevanti è un quadro di infiammazione a livello dell’endotelio e quindi dei vasi, che implica problematiche di tipo cardiovascolare e trombotico: questo provoca un fenomeno di ipercoagulabilità, ossia la tendenza del sangue a formare coaguli (trombi) con una frequenza maggiore del normale, quindi di trombo-infiammazione per cui i pazienti possono avere quadri di trombosi molto importanti. Non mancano poi manifestazioni anche a livello dermatologico, renale, neurologico, intestinale. Inoltre, non solo si può verificare un danno organico di tipo vascolare, ma anche uno legato a problematiche da stress. I danni neurologici non si limitano solo alla perdita temporanea di gusto e olfatto, ma possono manifestarsi quadri clinici più gravi come ictus.