Kyowa Kirin International PLC, controllata al 100% di Kyowa Kirin, oggi ha annunciato un nuovo studio di dati dal mondo reale che evidenzia tassi di risposta più elevati rispetto a quelli precedentemente rilevati nelle persone affette da linfoma cutaneo a cellule T (LCCT) trattate con Poteligeo (mogamulizumab). I risultati, tratti da uno studio osservazionale retrospettivo su pazienti LCCT francesi, hanno dimostrato che il miglior tasso di risposta globale nello studio nella vita reale è stato del 58,5%, rispetto al 35% rilevato nello studio Mavoric, studio pivot di fase 3 che ha analizzato il trattamento con Poteligeo rispetto a un comparatore attivo in pazienti adulti già trattati in precedenza per micosi fungoide (MF) e sindrome di Sézary (SS), due tipi di LCCT. La professoressa Martine Bagot del Saint-Louis Hospital, Université de Paris, Francia, ha dichiarato: “Obiettivo dello studio era valutare, per la prima volta, l’efficacia e la sicurezza di mogamulizumab nella vita reale. Abbiamo osservato una miglior risposta nello studio nella vita reale rispetto ai risultati dello studio Mavoric. I migliori risultati rispetto a Mavoric sono stati osservati anche nei gruppi di pazienti MF e SS. Poiché i dati sia del mondo reale, sia di Mavoric si riferivano a insiemi di pazienti molto simili, i nuovi risultati sottolineano il valore di mogamulizumab nel trattamento di questi pazienti LCCT, su cui la malattia genera un impatto pesante in termini di salute e benessere emotivo e sociale”. I dati sono stati raccolti e analizzati a partire dalle cartelle cliniche di 124 pazienti MF e SS, trattati con Poteligeo tra il mese di febbraio 2014 e il mese di marzo 2020 presso 14 centri terapeutici specialistici in Francia. Il miglior tasso di risposta globale (ORR) registrato nello studio nella vita reale è stato del 47,0% nei pazienti MF e del 68,3% nei pazienti SS. Il tasso ORR nello studio Mavoric, per contro, è risultato rispettivamente del 21% e del 37%. Dei 124 pazienti trattati con Poteligeo nel corso dello studio, il 44% era rappresentato da pazienti MF e il 56% da pazienti SS, contro rispettivamente il 56% e il 44% di Mavoric. Nello studio nella vita reale, il 49,6% dei pazienti era alla fase IVA1 della malattia, rispetto al 39% di Mavoric. Poteligeo ha dimostrato anche un profilo di sicurezza favorevole; nello studio nella vita reale, gli eventi avversi emergenti correlati al trattamento (TEAE) più comuni sono stati linfocitopenia e astenia. I TEAE più comuni verificatisi sia nello studio nella vita reale, sia in Mavoric, sono stati rash e reazioni correlate all’infusione.
Cerca articoli
Articoli recenti
- Le patologie respiratorie ostruttive e restrittive e i disturbi respiratori nel sonno sono differenti nella donna e nell’uomo
- Studio sui genomi di Dante Labs mostra accelerazione dell’impatto della genomica sulla longevità
- Oltre 3.500 medici di medicina generale a congresso a Firenze per disegnare il futuro della sanità territoriale
- Dall’AI all’ottimizzazione energetica: Barilla e Plug and Play premiano le startup più innovative del food-tech
- Rigaku apre un laboratorio di bioscienze negli Stati Uniti