“I mercoledì dell’Archiginnasio. L’odissea del cibo, dal campo alla tavola” è il ciclo d’incontri dedicati al mondo del food e delle eccellenze agroalimentari italiane organizzate in collaborazione, per il terzo anno consecutivo, da Accademia Nazionale di Agricoltura, Delegazioni bolognesi dell’Accademia Italiana della Cucina e Società Medica Chirurgica di Bologna. Il secondo incontro dedicato a “Latte, latticini e formaggi” si terrà mercoledì 12 maggio, a partire dalle 16.30, in modalità online libera e senza bisogno di preiscrizione collegandosi al link https://meet.jit.si/MERCOLEDIARCHIGINNASIO (consigliato l’utilizzo di Google Chrome per una visione ottimale). I relatori: la professoressa Rosanna Scipioni, ordinario di zootecnia speciale all’Università di Modena e Reggio Emilia; il professor Marcello Mele, ordinario di zootecnia speciale all’Università di Pisa; il professor Giovanni Ballarini, emerito dell’Università di Parma e l’imprenditrice agricola Chiara Caggiula.
L’incontro tratterà il valore del prodotto in termini economici e di elaborazione della materia prima, i benefici per la salute e il valore nutraceutico del latte e dei suoi derivati, la loro plurisecolare storia in cucina e infine i possibili sviluppo di utilizzo del latte d’asina nella creazione di prodotti cosmetici. Gli incontri sono conferenze dedicate alla conoscenza delle eccellenze agroalimentari italiane e una volta al mese, da aprile a novembre, i prodotti trattati saranno crostacei e molluschi, latte latticini e formaggi, pomodoro, pesca, mela, legumi e castagna arricchiti anche da curiose “case history” dedicate alla valorizzazione della mela rosa romana dell’Appennino, la cosmesi con latte d’asina, il controllo satellitare sulla produzione di pomodori e le attività del castagneto sperimentale didattico di Granaglione sull’Appennino bolognese. Gli incontri seguiranno l’ormai abituale formula divisa in tre relazioni: una relativa al “prodotto agricolo”, una seconda incentrata sul suo “valore nutrizionale” e una conclusiva dedicata agli “aspetti storico-culturali in cucina e in tavola”, trasmettendo la consapevolezza che il valore del nostro settore agroalimentare si fonda su un percorso che parte dai processi produttivi e passa attraverso le caratteristiche qualitative arrivando fino alle potenzialità gastronomiche.