Mangiare pasta a cena fa bene. Non solo induce al rilassamento che è propedeutico al buon sonno. Senza dimenticare che, se mangiata nella giusta porzione, non fa ingrassare. Di più: aiuterebbe anche a perdere peso. E se lo sostengono ben tre studi scientifici pubblicati sul Lancet c’è da crederci. La pasta, grazie alla presenza di Triptofano e Vitamine del gruppo B, potrebbe essere dunque una sorta di elisir di lunga vita proprio perchè “alimenta” il corretto ritmo circadiano sonno-veglia. Un paradigma che è stato al centro anche della Giornata Mondiale del Sonno – svoltasi il 19 marzo -, indetta dalla World Association of Sleep Medicine. Obiettivo: sensibilizzare la comunità pubblica sui benefici di un riposo notturno buono e salutare. Il resto l’hanno fatto i pastai italiani di Unione Italiana Food che hanno realizzato una guida pratica sulle ricette di pasta e i formati più indicati per l’ultimo pasto della giornata.
Le ultimissime ricerche potrebbero far cambiare abitudini a quella fetta della popolazione italiana che ancora rinuncia a portare la pasta sulla tavola serale. “Il consumo di pasta – commenta Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo, membro del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione (S.I.S.A.) – favorisce la sintesi di insulina che, a sua volta, facilita l’assorbimento di triptofano, l’aminoacido precursore della serotonina (che regola l’umore) e della melatonina (che orienta il ritmo del sonno). E un sonno lungo e ristoratore è inversamente correlato all’aumento di peso, riducendo gli ormoni responsabili della fame. Inoltre, le vitamine del gruppo B, presenti in quantità maggiore nella pasta integrale, implicano il rilassamento muscolare; soprattutto la B1, fondamentale per il sistema nervoso centrale, stimola la produzione di serotonina”.