“In un anno difficile come il 2020 sono cresciute le esportazioni agroalimentari dalla Lombardia. All’estero c’è grande attenzione per la qualità dei nostri prodotti e per la sicurezza alimentare che sanno garantire. Il tema del marketing sarà centrale nella prossima programmazione. Vogliamo comunicare al mondo la sostenibilità ambientale dei nostri cicli produttivi, i passi da gigante fatti dalla Lombardia in materia di benessere animale e di controlli veterinari, la grande propensione all’innovazione e agli strumenti informatici per offrire garanzie al consumatore”. Lo ha detto l’assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi Fabio Rolfi presentando i dati ricavati dalla Regione Lombardia e dal Sistema camerale lombardo, in collaborazione con le associazioni di categoria.
Il trend
Le esportazioni agroalimentari della Lombardia avevano fatto registrare nel 2019 un +8,3% e hanno confermato nel 2020 (periodo gennaio – settembre) un trend positivo con un +0,7%. Se l’industria alimentare fornisce il maggiore contributo in termini assoluti, in termini percentuali cresce maggiormente il settore primario, +1,3% rispetto al +0,6% dell’industria. Andando nello specifico delle produzioni, sull’agricoltura lombarda pesa il calo eccezionale delle piante vive (-40,9%), sull’industria alimentare il -0,9% del lattiero caseario, il -0,6% degli altri prodotti alimentari e il -6,9% delle bevande, che nel complesso valgono il 60% dell’intero export regionale.
La classifica provinciale
“L‘analisi del dato delle esportazioni agroalimentari lombarde a livello provinciale conferma i buoni risultati delle province di Mantova, Lodi, Pavia, Como e Lecco – conclude Rolfi -. Ci sono alcuni settori, penso al lattiero caseario e alla filiera suinicola, sui quali servono misure a stretto giro. Accolgo con favore l’impegno del neoministro Patuanelli alla difesa in sede europea del made in Italy. Le istituzioni devono essere unite nel combattere l’agropirateria e l’italian sounding e nel bloccare iniziative scellerate come il nutriscore e altre etichettature simili che danneggerebbero in maniera seria il nostro comparto agroalimentare” .
Il valore dell’export (in euro, gennaio-settembre 2020), variazione 2020 sul 2019 in percentuale
Milano 1.262.850.923 euro, -4,3%; Bergamo 737.823.441 euro, -2,4%; Mantova 579.881.310 euro, +13,7%; Cremona 477.609.483 euro, -2,6%; Brescia 471.073.141 euro, -3,7%; Lodi 386.038.094 euro, +8,4%; Varese 358.598.872 euro, -3,0%; Pavia 307.865.629 euro, +12,8%; Como 293.189.430 euro, +7,2%; Lecco 208.065.776 euro, +4,9%; Monza e della Brianza 104.290.771 euro, -9,4%; Sondrio 68.258.292 euro, -1,0%; Lombardia 5.255.545.162 euro, +0,7%.