La salute mentale è la vera pandemia del Terzo millennio che rischia di mettere in ginocchio il sistema sanitario mondiale se non verranno presi provvedimenti urgenti dalle istituzioni preposte. A sostenerlo è la dottoressa Paola Marchetti, presidente di Confepi Salute, realtà associativa che mette insieme le strutture di riabilitazione psichiatrica in tutta Italia. “In Italia stiamo scontando ancora i postumi del Covid sulla salute mentale e le statistiche recenti ci dicono che il 56% dei cittadini ritiene che i problemi psichici debbano essere una priorità nell’azione di governo, mentre da anni ormai siamo fanalino di coda nella spesa sanitaria dedicata alla salute mentale, con appena il 3,4% della spesa per la salute destinata a questi temi – ha detto Marchetti -. Occorre investire sulle comunità terapeutiche psichiatriche e socio riabilitative che dai tempi di Basaglia ad oggi, rappresentano un baluardo fondamentale ai fini degli interventi clinici e riabilitativi, con migliaia di pazienti che, usciti da interventi di emergenza e ricoveri in cliniche, dopo un periodo di vita in strutture residenziali, sono ritornate a prendersi cura di se, a vivere socialmente”. Senza queste strutture il sistema sanitario non sarebbe in grado di reggere, scaricando totalmente i malati sulle famiglie, purtroppo, in molti casi, inesistenti o in grossa difficoltà nella gestione di queste delicate situazioni. Le Comunità terapeutiche psichiatriche e socio riabilitative, nonostante le immense difficoltà vissute da queste strutture, oberate da regole e meccanismi che hanno poco a che fare con il trattamento terapeutico, asfissiate dalla scarsità di risorse economiche pubbliche, hanno sostenuto, concretamente curato, riabilitato migliaia e migliaia di pazienti, insieme alle loro famiglie, producendo risultati incredibili, con reali cambiamenti di vita.