A Milano si è tenuta l’edizione italiana di ‘Ai now Italy – Embracing the future right here, right now’, l’iniziativa dell’azienda leader di healthCare technology, dedicata all’adozione dell’AI nell’ambito endoscopico, grazie al dispositivo GI Genius: tecnologia avanzata che utilizza l’intelligenza artificiale per il rilevamento dei polipi del colon-retto. L’iniziativa ha ospitato numerosi clinici provenienti da centri di tutta Italia che hanno condiviso la propria esperienza ed esplorato temi cruciali della AI in gastroenterologia. Scopo dell’incontro era infatti evidenziare l’impatto di GI Genius nella diagnosi ottica delle lesioni colorettali. Un dispositivo all’avanguardia il cui valore aggiunto è stato dimostrato e validato da numerosi studi clinici internazionali.
Gli accordi
“Il recente accordo tra Medtronic, Cosmo (produttore del GI Genius) e Nvidia (colosso dell’AI) ci pone in una posizione privilegiata per accelerare il miglioramento e l’utilizzo di nuovi algoritmi di intelligenza artificiale – ha affermato David Serafini, business manager endoscopy, Italia, Grecia e Israele –. Infatti, Medtronic ha come missione quella di alleviare il dolore, restituire la salute e allungare la vita – GI Genius in sinergia con l’endoscopista migliora gli indicatori di qualità della colonscopia e può impattare un numero elevato di vite umane”. Il dispositivo si è evoluto significativamente nel corso degli anni: oltre a essere programmato per rilevare polipi di diverse forme e misure, oggi è dotato di una funzione di caratterizzazione (CADx) che consiste nella capacità di fornire una predizione sulla natura istologica del polipo rilevato: “no adenoma” (e quindi innocuo) o “adenoma” (potenzialmente pericoloso). Quando l’operatore si sofferma su una lesione, la funzione si attiva in automatico e in pochi secondi fornisce il proprio responso.
“L’intelligenza artificiale in endoscopia digestiva è ormai uno strumento validato ed indispensabile in particolare per aumentare significativamente la diagnosi di lesioni potenzialmente neoplastiche durante la colonscopia – ha osservato il dottor Marco Emilio Dinelli, direttore Sc endoscopia interventistica della Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori di Monza –. Il suo impiego è previsto rapidamente estendersi anche al riconoscimento delle lesioni potenzialmente neoplastiche di esofago e stomaco e, quando associato alla videocapsula, a quelle sanguinanti del piccolo intestino”. In particolare, la qualità della colonscopia è misurata da due indicatori i cui valori dimostrano anche l’efficacia dell’AI: l’Adenoma Miss Rate (AMR) e l’Adenoma Detection Rate (ADR). Il primo indica la percentuale di lesioni non diagnosticate dalla colonscopia che deve essere la più bassa possibile; il secondo rappresenta il tasso di rilevamento dell’adenoma e deve essere il più alto possibile.
Gli aspetti critici della colonscopia
“Uno degli aspetti critici di una colonscopia è l’impossibilità di esplorare completamente la mucosa del colon per la variabilità della anatomia e del risultato della toilette intestinale. La conformazione del colon rende poco visibili, in particolare, le superfici prossimali delle Haustra Coli (gli infossamenti o tasche della superficie interna dell’organo ndr). L’AI ha dimostrato in una molteplice serie di lavori scientifici di essere di notevole ausilio nell’implementare la ricerca di polipi precursori dei tumori colici. La IA è il terzo occhio dell’endoscopista che aiuta a focalizzare aree della superficie della mucosa colica a volte poco percettibili nella pratica routinaria endoscopica” ha spiegato il dottor Massimo Cianci, responsabile Uf di gastroenterologia ed endoscopia digestiva presso la CdC Pierangeli di Pescara.