Progetti di ricerca e laboratori congiunti, programmi di dottorato condivisi: la Fondazione Bruno Kessler e l’Università di Trento rinnovano la loro collaborazione strategica per altri tre anni. A partire da oggi, sarà attiva la nuova convenzione approvata e firmata nei giorni scorsi dalle due istituzioni di ricerca del territorio. L’accordo quadro servirà come punto di riferimento per il proseguimento delle numerose attività in corso e per la definizione di nuovi progetti. Quello del rinnovo è un passaggio è formale, ormai diventato quasi un appuntamento fisso ogni tre anni. Eppure nella continuità di questo legame nella ricerca sta la forza del sistema trentino: poter contare su una rete di contatti, relazioni e competenze che dà struttura e competitività e moltiplica le opportunità per il territorio di contare a livello nazionale e internazionale attraverso le sue istituzioni di ricerca.
Double appointment
Parola chiave della convenzione è ‘double appointment’, un termine di origine anglosassone che indica lo stato di professori, professoresse, ricercatrici o ricercatori che lavorano contemporaneamente per entrambe le istituzioni. Si tratta di posizioni di ricerca nate proprio per sviluppare l’integrazione delle attività e dei progetti tra istituzioni diverse, favorendo innovazione e competitività. Al momento ricoprono già questa doppia posizione sette persone nelle due istituzioni, tra cui due professori/professoresse ordinari/ie, due associati/e e tre RtdA. L’accordo fra UniTrento e Fbk prevede la costituzione di laboratori di ricerca congiunti con possibile condivisione delle infrastrutture di ricerca fra gruppi delle due istituzioni. È prevista la possibilità di costituire nuove strutture di ricerca congiunte, anche di durata temporanea, dotate di una propria autonomia gestionale, dove il personale dei due enti è incoraggiato a lavorare insieme. Inoltre nella convenzione si parla dell’istituzione e del proseguimento di corsi di dottorato e di master professionalizzanti congiunti. Attualmente Fbk partecipa in convenzione ai dottorati di ricerca, istituiti in forma associata, in Innovazione industriale e in scienze cognitive. Contribuisce inoltre all’offerta formativa di III livello dell’Ateneo sostenendo finanziariamente circa settanta borse di dottorato attive, nell’ambito di una rete consolidata di collaborazioni scientifiche tra Università e Fondazione.
La sfida
“Per affrontare le sfide del domani sono necessarie collaborazioni strategiche. Oggi la Fondazione Bruno Kessler e l’Università di Trento vogliono continuare a sancire quella che è una partnership importante e significativa, radicata nella storia ma con lo sguardo rivolto al futuro – ha commentato Ferruccio Resta, presidente FBK in occasione della firma -. Lo facciamo pensando innanzitutto alla ricerca, al reclutamento di ragazze e ragazzi che con il dottorato intraprendono il percorso verso nuovi profili di ricerca, progetti condivisi in laboratori congiunti. Solo grazie a una sinergia e alla condivisione di obiettivi e risorse possiamo essere competitivi e attrattivi a livello internazionale. Solo grazie a una sinergia e alla condivisione di obiettivi ambiziosi possiamo essere competitivi e attrattivi a livello internazionale ed essere in grado di portare valore al territorio”.
Trasferimento della conoscenza
Un punto di vista condiviso anche dal rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian: “L’accordo che firmiamo tra l’Università di Trento e FBK è la continuazione di tre anni di collaborazione, che hanno dato frutti importanti nell’ambito della ricerca. Una collaborazione che non è nuova perché da sempre queste istituzioni si confrontano, collaborano, agiscono insieme per l’innovazione del territorio. Fare massa critica nella ricerca è importante perché ci consente di affrontare con maggiore sicurezza e competitività le grandi sfide che abbiamo di fronte, a beneficio dello sviluppo del nostro territorio e della società in generale, sui temi di ricerca e di trasferimento della conoscenza. Abbiamo lavorato assieme su molti temi attuali, dall’intelligenza artificiale alla cyber security, a tanti altri temi ancora che vogliamo sviluppare nei prossimi tre anni, rafforzando ancora di più una collaborazione che è fondamentale per noi e per il territorio che ci ospita”.