Via libera alla revisione dello statuto dell’ateneo di Trento. A Palazzo Sardagna c’è stata all’unanimità la formale approvazione finale di Senato accademico e Consiglio di amministrazione, riuniti in seduta congiunta. Per arrivare all’adozione sono necessari, però, ancora alcuni passaggi. L’aggiornamento dello statuto intende soprattutto recepire le novità legislative degli ultimi anni ed estendere la partecipazione della componente non-docente alla vita e alle decisioni universitarie. Uno dei cambiamenti principali avviene nell’elezione rettorale. Qui il peso del voto del personale tecnico e amministrativo e del personale collaboratore ed esperto linguistico passa dal 4 al 15% dei voti esprimibili e quello di dottorandi/e e assegnisti/e dal 2 a 4%. La componente studentesca peserà per l’8% e includerà, oltre al voto di chi siede nel Consiglio degli studenti, anche quello delle rappresentanze elette nelle strutture accademiche.
Governance condivisa
Nel solco di una governance più condivisa, va l’inserimento tra gli organi centrali della Consulta del pta e cel con almeno undici rappresentanze elette dal personale tecnico e amministrativo e almeno una dal personale collaboratore ed esperto linguistico. Stesso discorso per la Consulta della componente dottorale e titolari di contratti di ricerca che riunirà una rappresentanza di dottorandi e dottorande per ciascun corso di dottorato con sede amministrativa presso l’ateneo e un’espressione di personale di ricerca non strutturato per ogni dipartimento e centro. Così come la trasformazione della Consulta dei direttori nella Consulta di ateneo, nella quale direttori e direttrici dei dipartimenti e centri saranno in composizione integrata con due rappresentanze della Consulta del pta e cel e due rappresentanze della Consulta della componente dottorale e titolari di contratti di ricerca, quando ci sarà da discutere su questioni di comune interesse. La diversa numerosità e composizione del corpo docente si riflette in un’integrazione del Senato accademico che passa da nove a dodici persone, oltre al rettore. Nel dettaglio, ci saranno due docenti in più (da sette a nove) e la componente studentesca crescerà di un’unità (da due a tre). Inoltre, i mandati del personale docente, cinque elettivi e quattro di nomina, coincideranno e saranno legati alla scadenza rettorale. I cambiamenti in Senato scatteranno dal prossimo rettore o rettrice.
Il Consiglio degli studenti
Il Consiglio degli studenti si chiamerà d’ora in poi Consiglio studentesco e aumenterà da 19 a 28 componenti. E anche il Nucleo di valutazione si arricchirà di una rappresentanza studentesca. Lo Statuto aggiornato, inoltre, ribadisce l’attenzione e l’impegno dell’ateneo per la sostenibilità e prevede che l’Università, in forza della propria autonomia e coerentemente con le sue finalità istituzionali, possa realizzare iniziative di collaborazione con gli operatori economici, concludere accordi e stipulare contratti.