Considerate le preoccupazioni circa le minacce a privacy e sicurezza, l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per migliorare l’assistenza in oncologia? E’ una delle domande a cui ha cercato di dare risposta il congresso della Società italiana di medicina interna svoltosi a Rimini. “Di certo – afferma Renato Cannizzaro, professore associato di gastroenterologia Università di Trieste e direttore Soc gastroenterologia oncologica e sperimentale, Centro di riferimento oncologico IRCCS, Istituto Nazionale Tumori di Aviano – i rapidi progressi nell’intelligenza artificiale richiedono robusti regolamenti che in Cina, Europa e Stati Uniti devono ancora essere implementati. Tuttavia, i timori riguardanti la sicurezza, non annullano l’enorme potenziale dell’IA se sapremo cogliere il vantaggio di questa risorsa come potente amplificatore del potenziale umano.

Le stime

Si stima che il settore dell’intelligenza artificiale sanitaria passerà dai 15 miliardi di dollari del 2023, a 103 miliardi di dollari entro il 2028 e una sua vasta implementazione potrebbe portare a sostanziali progressi nella diagnostica predittiva, compresa la diagnosi precoce del cancro”. Le neoplasie del tratto gastrointestinale superiore sono responsabili del 35% dei tumori gastrointestinali e di 1,5 milioni di decessi ogni anno, in tutto il mondo. Purtroppo, la sopravvivenza è ancora scarsa negli stadi più avanzati della malattia. La loro incidenza inoltre rimarrà elevata nel prossimo decennio per l’invecchiamento della popolazione. “Al momento – spiega il professor Cannizzaro – la diagnosi precoce e lo screening/sorveglianza dei pazienti ad alto rischio rappresentano il più importante intervento efficace per ridurre l’incidenza e la mortalità”. Un adeguato campionamento istologico consente la stratificazione del rischio per i pazienti con condizioni o lesioni precancerose. Tuttavia, l’endoscopia diagnostica del tratto gastrointestinale superiore ha una mancata diagnosi nel 10% dei casi (falsi negativi). Ma l’IA potrebbe aiutare a erodere il margine di queste mancate diagnosi. “L’applicazione in tempo reale dell’intelligenza artificiale per il rilevamento e la caratterizzazione delle neoplasie del tratto gastrointestinale superiore – spiega il professor Cannizzaro – si basa principalmente su algoritmi di deep learning che consentono l’estrazione automatica estrazione delle caratteristiche di input richieste per il riconoscimento delle lesioni.

I vantaggi

Un vantaggio unico del DL rispetto all’occhio umano – prosegue Cannizzaro – è la sua capacità di esplorare tutti i ‘pixel’ di ciascuna immagine, in tutte le immagini consecutive di un’endoscopia del tratto gastrointestinale superiore, senza alcuna mancanza transitoria di attenzione o stanchezza. L’IA evidenzia con un quadrato o un cerchio una lesione sospetta, suggerendo una diagnosi e differenziando clinicamente tra 2 o più diagnosi. Ma può anche prevedere la profondità di invasione di lesioni neoplastiche visibili e differenziare il tessuto neoplastico da quello non tumorale o dalla presenza di condizioni precancerose, come l’atrofia gastrica”.

Tumore del colon retto

E’ il terzo tumore più comune al mondo, con alti tassi di incidenza nei Paesi ad alto reddito.  “Il programma di screening endoscopico – afferma il professor Cannizzaro – può ridurre notevolmente l’incidenza e la mortalità del cancro del colon-retto. Il recente sviluppo di applicazioni di IA aiuterà i gastro-enterologi nei diversi aspetti dello screening, nella pratica quotidiana. 

Il tumore del pancreas

E’ uno dei tumori più difficili da diagnosticare poiché spesso è asintomatico finché non metastatizza. In uno studio pubblicato su Nature Medicine lo scorso maggio 2023, Davide Placido e colleghi, applicando modelli di IA sulle cartelle cliniche di 6,2 milioni di pazienti, sono stati in grado di individuare i soggetti ad alto rischio di sviluppare un tumore cancro del pancreas, fino a 3 anni prima rispetto a quanto riusciamo a fare al momento. L’IA insomma, con il suo continuo sviluppo, ha le potenzialità di rivoluzionare il modo in cui gli operatori sanitari diagnosticano, trattano e gestiscono i tumori.