I consumatori sono sempre più attenti all’estetica di un prodotto e piccoli difetti possono incidere in maniera significativa sul valore di un manufatto e sulle sue prospettive di vendita. Finora, il compito di verificare e porre rimedio a queste imperfezioni spettava all’essere umano, spesso con notevole sforzo fisico e rischi per la salute. Un progetto internazionale coordinato dall’Università di Trento punta a facilitare questo compito ricorrendo alla robotica e all’intelligenza artificiale. “Magician”, questo il nome dell’iniziativa nata da Disi e Dii all’interno di Idra – Laboratori interdipartimentali di robotica, lavorerà a un robot in grado di rilevare e rimuovere i difetti di produzione prima di concludere la lavorazione di un manufatto.
Il progetto
Il progetto, che vede UniTrento capofila di undici partner italiani e internazionali, è stato da poco finanziato da Horizon Europe nell’ambito di una call dedicata alle soluzioni robotiche applicate al manufacturing. Daniele Fontanelli del Dii è il principal investigator, Luigi Palopoli è responsabile per il Disi. Magician partirà il prossimo 1 ottobre e durerà 4 anni. Lo scenario principale ipotizzato è in particolare quello dell’automotive, settore in cui spesso l’essere umano è costretto a lavorare in situazioni di stress fisico ed in ambienti potenzialmente nocivi. Magician opera in maniera modulare con un sistema per l’analisi dei difetti e l’altro per la rilavorazione dei prodotti difettosi. I due sistemi possono essere impiegati insieme, oppure singolarmente. Per rilevare i difetti, i robot utilizzeranno moduli di intelligenza artificiale, selezionando poi la strategia migliore per la rimozione delle imperfezioni. La logica decisionale sarà addestrata impiegando algoritmi di apprendimento automatico con set di dati acquisiti affiancando gli operatori umani. L’obiettivo di Magician è semplificare la vita dell’operatore, ma anche migliorare la qualità del prodotto finito. Tutti i robot impiegati condivideranno i servizi software offerti da una comune piattaforma, che servirà da base per applicazioni simili. La robotizzazione dei lavori più usuranti permetterà inoltre di eliminare le discriminazioni basate su genere e forza fisica, spalancando le porte delle professioni più usuranti a categorie fino ad ora escluse.