La pandemia ci ha fatto comprendere l’importanza dell’investimento in prevenzione e cura del singolo. La nuova sanità di prossimità passa attraverso innovativi processi che coinvolgono la cosiddetta digital health con nuove normative per la certificazione dei dispositivi e un fiorire di servizi in favore del paziente sempre più alfabetizzato. Nella salute la digitalizzazione sta diventando uno strumento sempre più importante. Questo è ciò che emerge dalla quinta edizione del premio dell’Associazione nazionale giovani innovatori che da cinque anni ha segnato una crescita nell’accreditamento dei temi più attuali dell’Ict e coinvolge numerose realtà impegnate nell’innovazione in diversi campi, con grande attenzione per la tutela della salute dei cittadini. Rappresentanti delle istituzioni, parlamentari, imprenditori, manager, società scientifiche si sono ritrovati così insieme in una giornata di confronto e di celebrazione dei traguardi fin qui raggiunti e degli obiettivi futuri.
Cosa serve per essere veri innovatori
Promosso dall’Associazione nazionale giovani innovatori, presieduta da Gabriele Ferrieri, il Premio Angi si è tenuto presso l’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis di Roma. Mettere a fattore comune le nostre eccellenze come risultato di squadra può essere oggi la strategia vincente delle stesse istituzioni in una visione convergente tra Europa e Italia nell’identificazione di quelle “Deep Tech” che associano ingegneria, informatica, digitalizzazione, scienza e nuove tecnologie. Una nuova democrazia dei valori con protagonisti proprio i giovani sul tema dell’innovazione, con la consapevolezza delle attuali difficoltà da un lato, nel reperimento dei capitali di rischio, dall’altro la volontà di non perdere una ghiotta occasione talvolta irripetibile per distinguersi in una simile realtà complessa. Trasmessa integralmente online in diretta sul sito dell’Ansa, la manifestazione è stata presentata dal giornalista Daniel Della Seta, autore e conduttore de “L’Italia che va…” su Radio Rai, trasmissione “cult” per le storie, le realtà e le esperienze degli imprenditori di successo, le cui storie d’impresa costituiscono l’ossatura di molte delle aziende premiate, e dall’influencer Ylenia Totino. Premiati i progetti di eccellenza del mondo delle imprese e delle start-up che spaziano lungo 11 categorie, dalla scienza alla salute, dalla cultura al turismo, passando per mobilità, energia, ambiente, comunicazione, smart city e tanto altro.
Le novità
La digitalizzazione è destinata ad avere un ruolo sempre più determinante nel comparto sanitario. Ad essere premiati nella sezione Scienza & Salute sono stati Matteo Lobello, Simone Arelli e Flavio Federico di Zenit Studio per la web app volta a favorire la prevenzione e la conoscenza delle infezioni sessualmente trasmesse e Nomos per le soluzioni integrate di consulenza e applicative per la gestione del risk management nelle strutture ospedaliere e sociosanitarie. Si tratta di innovazioni destinate a lasciare un segno e ad aprire la strada a simili progetti, come testimoniato dai testimonial d’eccezione che hanno accompagnato i premiati e dal prestigio degli enti premianti. “Si deve partire dai bisogni del malato e usare le tecnologie per risolverli – sottolinea Maurizio Cipolla, segretario generale della Società italiana di telemedicina che ha premiato Zenit Studio –. La tecnologia in medicina non significa solo robotica, chirurgia di precisione o strumenti complessi, ma anche interventi quotidiani, come quelli che possono essere profusi dal medico di famiglia, in cui le tecnologie possono supportare sia gli aspetti logistici che l’efficacia degli strumenti diagnostici. La nostra società scientifica è composta da figure professionali di diversa estrazione e con lunga esperienza, al fine di coniugare letteratura scientifica ed esperienza pratica e di svolgere una funzione di collante tra realtà pubbliche e private. Il Premio Angi rappresenta proprio un’occasione per riconoscere ai giovani innovatori il merito di idee che vanno in questa direzione. Dobbiamo investire sui giovani affinché sviluppino questa interdisciplinarietà e una formazione in grado di affrontare i problemi più complessi”. La web app MakeItSafe permetterà di capire, orientarsi, informarsi e formarsi, attraverso pochi e semplici clic, in maniera totalmente anonima, se si è corso il rischio di contrarre un’infezione sessualmente trasmessa, suggerendo i corretti comportamenti di prevenzione e i centri a cui potersi rivolgere. Testi semplici e di rapida consultazione, video illustrativi e un’iconografia intuitiva favoriranno la prevenzione e le diagnosi precoci. Un’iniziativa che ha ricevuto il plauso delle istituzioni, con il coordinamento del Centro operativo Aids, dell’Istituto superiore di sanità, guidato dalla dottoressa Barbara Suligoi. “L’Oms stima che ogni giorno nel mondo un milione di persone contrae una IST e l’Italia è coinvolta in questo problema – sottolinea Suligoi –. Queste infezioni sono numerose: sifilide, gonorrea, condilomi, HPV, herpes genitale, linfogranuloma, vaiolo delle scimmie, epatiti. Possono essere trasmesse attraverso qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale, orale), anche senza penetrazione completa, durante il ciclo mestruale e anche se la donna sta prendendo la pillola anticoncenzionale. Queste infezioni possono essere asintomatiche, ma possono avere gravi conseguenze su fertilità, gravidanza e neoplasie. Spesso poi prevale una scarsa conoscenza di questi temi, quindi iniziative volte a favorire l’informazione sono particolarmente lodevoli e in linea con gli obiettivi dell’Istituto superiore di sanità”. A premiare Zenit Studio anche un’altra importante azienda del settore, farmaceutico, protagonista durante la pandemia grazie agli antivirali. “Anche quest’anno Gilead Sciences ha deciso con convinzione di sostenere il Premio Angi, in quanto incarna pienamente lo spirito dell’azienda, che da 35 anni ha nella continua innovazione il cuore della propria attività – ha sottolineato Michelangelo Simonelli, senior director government affairs, Gilead Sciences – Il nostro obiettivo, infatti, non è solo quello di realizzare presidi farmacologici altamente innovativi, ma anche di diffondere approcci moderni e aggiornati nell’applicazione di questi strumenti. A tal fine Angi rappresenta un importante interlocutore, in grado sia di interpretare le nostre esigenze che di fornirci ulteriori stimoli. Per questo auspichiamo che questa collaborazione continui a dare i frutti già sperimentati e possa crescere ancora in futuro”.
Software e certificazione contro i batteri multiresistenti
Di grande rilievo anche il contributo portato da Nomos, che si è recentemente resa protagonista presso il policlinico di Tor Vergata con il suo software per combattere i batteri multiresistenti agli antibiotici e le infezioni correlate all’assistenza, fenomeni in grande crescita e tra le principali preoccupazioni per i prossimi decenni. “Presso il policlinico di Tor Vergata – ha spiegato il professor Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit che ha accompagnato Giampiero Delli Rocili e Alessio Bernini che hanno ricevuto il premio – è stata messa a punto una piattaforma in cui vengono inseriti tutti i fattori utili per diminuire la resistenza dei germi e per capire quale fattore abbia provocato l’aumento della resistenza. È un progetto molto ambizioso, ormai la piattaforma è funzionante e potrà dare elementi importanti per capire questo fenomeno e dare strumenti su come combatterlo, offrendo anche ad altre strutture un modello riadattabile”. A premiare Nomos è stata Dedalus Group, principale fornitore di software clinico e diagnostico in Europa, che supporta la trasformazione digitale di 6300 organizzazioni sanitarie e 5700 laboratori e centri diagnostici in tutto il mondo, elaborando le sue soluzioni per oltre 540 milioni di persone a livello globale. La certificazione MDR IIb rilasciata a Dedalus per il prodotti di CCE e di prescrizione rappresenta il compendio di cinque anni di lavoro di R&D e due anni di attività di certificazione volto a garantire, oltre alla sicurezza del paziente, vantaggi economici, oltre a nuove metodologie per la formazione degli utilizzatori, la rapida identificazione e correzione di eventuali bug e contrastare i rischi correlati alla cyber security, tema sempre più complesso da gestire. La creazione di un “Quality Assurance e Regulatory Affairs team” con un ingente numero di risorse dedicate testimonia lo sforzo di Dedalus Italia per perseguire questo obiettivo. “L’evoluzione degli strumenti viene pensata e aggiornata in accordo con le esigenze della comunità scientifica – sottolinea Giorgio Moretti, presidente Gruppo Dedalus –. Quello attuale è un momento magico; abbiamo la consapevolezza di detenere innovazioni di prodotto sempre più mature grazie ad un progresso metodologico, funzionale e tecnologico. Con questi strumenti unici al mondo si garantisce a clinici ed infermieri la reale disponibilità della conoscenza medica applicata durante le attività quotidiane, offrendo soluzioni in linea con le nuove normative che richiedono un software certificato di classe IIx, che comporta un processo produttivo molto complesso e l’intervento di un ente terzo notificato quale certificatore”.