L’Accademia nazionale di agricoltura e la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna annunciano che il ministero della Transizione ecologica, di concerto con il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali – con decreto del 31/3/2022 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18/6/2022 – ha riconosciuto al Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione la valenza di Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale. In precedenza, i Centri nazionali per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale erano solo tre, riconosciuti nel 2002 e gestiti dall’Arma dei carabinieri forestali (Pieve S. Stefano in provincia di Arezzo, Bosco Fontana in provincia di Mantova e Peri in provincia di Verona). Dal 18 giugno scorso sono entrati a far parte di questo ristretto gruppo altri cinque Centri di grande eccellenza e unicità naturale: l’Istituto per la protezione sostenibile delle piante del CNR-ISPS di Torino, il Centro di ricerca foreste e legno del Ccrea di Arezzo, il Laboratorio semi dell’Università di Firenze, il Centro regionale di castanicoltura del Piemonte di Chiusa di Pesio e il Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione di Bologna. I Centri perseguono l’approvvigionamento e la conservazione di specie e provenienze forestali importanti per la salvaguardia della biodiversità di una zona omogenea dal punto di vista ecologico nonché degli ecosistemi forestali presenti, curando specifiche attività di studio e modalità di conservazione del germoplasma forestale di importanza scientifica e di riferimento nazionale.
Straordinaria risorsa naturale
Giorgio Cantelli Forti, presidente Accademia nazionale di agricoltura: “L’importante e unico riconoscimento ottenuto sottolinea la straordinaria risorsa naturale del Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione, che fu realizzato con una visione ambientale antesignana dalla Fondazione Carisbo, durante la presidenza del professor Fabio Alberto Roversi-Monaco, come contributo al più ampio “Progetto Appennino”. Negli ultimi 50 anni lo stato di conservazione e rigenerazione degli ecosistemi è andato aggravandosi fino a portare a un degrado ambientale che ha peggiorato gli effetti delle emergenze climatiche che stiamo vivendo. Nell’ambito della transizione economica prevista dal Next generation Eu, da sviluppare mediante il Pnrr, ben il 37% delle risorse devono essere dedicate alla biodiversità, ad azioni per il clima e alla sostenibilità ecologica della filiera agroalimentare. Siamo certi che le attività scientifico-culturali che stiamo portando avanti a Granaglione, nell’ambito di un progetto condiviso con la Fondazione Carisbo, vadano esattamente nella direzione di salvaguardare i nostri boschi montani e le comunità che li abitano. L’obiettivo finale sarà di ricreare quelle favorevoli condizioni economiche e di lavoro prodromiche a ripopolare l’Appennino”.
Sviluppo dell’Appennino
Paolo Beghelli, presidente Fondazione Carisbo: “Da sempre la Fondazione pone grande attenzione anche allo sviluppo dell’Appennino bolognese, sotto i molteplici profili di interesse storico, culturale e sociale. È dunque grande la soddisfazione per aver ottenuto questo riconoscimento ministeriale, che colloca il Castagneto di Granaglione nella ristretta cerchia dei Centri di eccellenza e unicità su tutto il territorio nazionale. Un traguardo che apre nuovi orizzonti progettuali, grazie al rinnovato impulso all’attività di ricerca scientifica scaturito dalla collaborazione con l’Accademia nazionale di agricoltura e l’Università di Bologna”.
Riconoscimento significativo
Stefano Bonaccini, presidente Regione Emilia-Romagna: “Un riconoscimento significativo, quello del ministero delle Politiche agricole, che premia il grande impegno delle istituzioni e dei soggetti scientifici che hanno contributo negli anni a far crescere il valore di questo progetto. Un castagneto che si fa custode della biodiversità e della montagna, un vero e proprio alleato nella sfida al cambiamento climatico e anche un luogo di grande valore scientifico per gli studi sull’ambiente, sui suoli e per sviluppare la filiera del castagno. Quest’ultima, non va dimenticato, fa parte di una radicata tradizione agricola del nostro appennino che vanta castagneti secolari da valorizzare. Il riconoscimento quale Centro nazionale per lo studio e la conservazione della biodiversità forestale al castagneto didattico di Granaglione si inserisce perfettamente in quelle azioni per i territori forestali di montagna e le loro comunità alle quali prestiamo grande attenzione”.
Strategia forestale
Alessandra Stefani, della direzione generale dell’economia montana e delle foreste Mipaaf: “Il Castagneto didattico sperimentale di Granaglione si inserisce perfettamente nelle politiche per i territori forestali e montani delineati dalla strategia forestale nazionale, recentemente pubblicata in Gazzetta ufficiale e pienamente operativa. Ricerca scientifica, divulgazione, educazione ambientale, sperimentazione di varietà pregiate di castagno a scopo produttivo, sia di legno sia di frutti, sono azioni meritorie e grandemente utili al rilancio della castanicoltura appenninica, e più in generale, al recupero dei territori montani nel segno della sostenibilità, della biodiversità e delle filiere produttive. Il riconoscimento da parte del Mipaaf, d’intesa con il Mite, del Castagneto didattico sperimentale tra i Centri nazionali per la biodiversità è il giusto riconoscimento del suo grande valore, sotto plurimi profili”.