Taiho Oncology Europe ha annunciato la disponibilità in Italia di futibatinib, un nuovo inibitore irreversibile del recettore del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR). Questo traguardo fa seguito all’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata nell’Unione europea della monoterapia con futibatinib per il trattamento di pazienti adulti affetti da colangiocarcinoma (CCA) localmente avanzato o metastatico, con fusione o riarrangiamento del recettore 2 del fattore di crescita dei fibroblasti (FGFR2) che hanno manifestato una progressione dopo almeno una linea di terapia sistemica. Il CCA è un cancro aggressivo dei dotti biliari che trasportano la bile all’interno del fegato e dal fegato e dalla cistifellea all’intestino tenue. In Italia, circa 1.710 persone ricevono una diagnosi di CCA ogni anno, e l’incidenza della malattia è in crescita in tutto il mondo. Il CCA viene solitamente diagnosticato in uno stadio avanzato, con una prognosi molto sfavorevole con meno di un paziente su cinque che sopravvive a cinque anni, e sono urgentemente necessarie nuove opzioni terapeutiche come il futibatinib. “I pazienti con CCA vengono spesso diagnosticati in una fase avanzata ed è quindi importante che i medici abbiano più opzioni di trattamento. Ecco perché l’introduzione di futibatinib è una buona notizia per i medici e i pazienti di tutta Italia”, ha affermato la professoressa Lorenza Rimassa, oncologa dell’Università Humanitas e dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico dell’Humanitas Research Hospital di Milano.