“Vediamo una situazione macroeconomica europea e mondiale in notevole turbolenza e cambiamento negli ultimi anni. Questo fa sì che alcuni mercati a cui siamo tradizionalmente abituati, ad esempio la Germania per il lago di Garda e il mercato interno che in Trentino e in Italia fa sempre da zoccolo, possano subire delle variazioni in determinati periodi della stagione”. Inizia così il ragionamento di Denis Siric, direttore generale della società di consulenza per l’ospitalità Hotel Klinik con quartier
generale a Lavis, sull’evoluzione delle dinamiche turistiche del Terzo millennio.
Boom polacchi e arabi sul lago di Garda
“Due dati meritano di essere citati – aggiunge Siric -. Sul lago di Garda quest’anno c’è stato un incremento del mercato polacco con punte del +30% in determinate zone, una notevole crescita del mercato arabo e una diminuzione di circa il 10% di quello tedesco che per il Garda è stato sempre una sorta di fortezza. E’ giusto in queste situazioni iniziare a farsi delle domande, capire perché cambiano determinati flussi e domandarsi quali possono essere le opportunità da qui in poi per potersi preparare alle future stagioni. Non c’è una formula magica. Nessuno ha la sfera di cristallo, nessuno riesce a prevedere le situazioni del futuro”. Se non esiste la ricetta perfetta, c’è però il punto da cui partire per non perdere la bussola di fronte all’evoluzione dei flussi. Vale a dire: capire e adattarsi al cambiamento.
Garantire l’esperienza
“Quello che sarebbe da fare e che possiamo suggerire è di prepararsi all’evoluzione e al cambiamento – prosegue il direttore generale di Hotel Klinik -. In un mercato che cambia la differenza culturale, comportamentale e l’esigenza tra un ospite tedesco e uno polacco è notevole. Per non parlare di quello arabo. Dobbiamo dunque attrezzare e adattare le nostre strutture affinchè siano sensibili e flessibili ad accogliere diversi tipi di ospiti garantendo un livello qualitativo di servizi elevato. Garantire insomma un’esperienza”.
L’esempio Trentino
“Mi viene in mente il cambiamento notevole che è accaduto nelle località sciistiche del Trentino agli inizi degli anni Novanta – aggiunge Denis Siric -. Per qualche decennio abbiamo avuto l’80% di ospiti italiani e una piccola parte di stranieri. Le stagionalità avvenivano secondo un clichè che si ripeteva da anni: si andava forte da Natale a Capodanno e dopo l’Epifania il forte crollo. Tant’è che era una abitudine che gli alberghi chiudessero un paio di settimane a gennaio perché gli italiani non viaggiano. Poi la grande apertura ai mercati dell’Est. Soprattutto polacchi, slovacchi, cechi e dell’area dell’ex Jugoslavia. Si notava all’inizio un forte cambiamento o una forte esigenza da parte delle strutture alberghiere di adattarsi alle nuove esigenze di questi ospiti. Alcuni albergatori sono stati veloci nel capire il cambiamento che vuol dire uscire dalla comfort zone, esporsi ai rischi. I cambiamenti portano vantaggi ma anche minacce. Sta a noi quanto vogliamo attrezzarci per cogliere al meglio i vantaggi ed eliminare le minacce”.
Nessuno sfugge all’evoluzione
“Alcuni albergatori si sono adattati velocemente – precisa Siric -. Risultato: in pochissimo tempo sono stati riempiti quei ‘buchi’ provenienti da un mercato monoculturale come quello italiano che subisce determinati flussi. I mercati dell’Est hanno permesso di lavorare molto bene a dicembre prima di Natale, dopo l’Epifania, a febbraio e marzo chiudendo la stagione con un buon volume di affari. Ma c’è stato anche chi è stato più restio al cambiamento, perché fa paura confrontarsi con lo sconosciuto e mettere in discussione le proprie abitudini. Se arriviamo però al 2010 quasi tutti gli alberghi si sono dovuti adattare al cambiamento, anche chi inizialmente era restio. Nessuno sfugge all’evoluzione del mercato perché altrimenti il mercato ti schiaccia”.
Flessibilità è business
“Quale può essere il messaggio che ci lascia questo periodo storico? Il cambiamento o lo capisci al volo e ti adatti, lo cavalchi e sfrutti tutte le opportunità che può offrire oppure il cambiamento ti costringerà ad adattarti perdendo tutta una serie di possibilità. Quando arrivi a dover subire il cambiamento in mezzo c’è stato sicuramente un periodo di grande sofferenza. Questo messaggio è giusto che ce lo ricordiamo anche oggi cercando di capire i cambiamenti, le evoluzioni del mercato e di adattarsi”.