La nuova frontiera dell’emergenza medica è già qui: le prime 100 unità Ambulance.AI sono pronte a entrare in servizio per Ares Lazio. E’ stata presentata a Welfair, la Fiera del Fare Sanità che trasforma le ambulanze in centrali di telemedicina mobili, connesse in tempo reale con le centrali operative per migliorare la rapidità e l’efficacia degli interventi d’emergenza. Trasmissione continua e sicura di immagini e dati medici. Attraverso l’integrazione di intelligenza artificiale e tecnologia blockchain, ogni Ambulance.AI consente la trasmissione continua e sicura di immagini e dati medici, permettendo consulti istantanei con specialisti ospedalieri. Questa tecnologia avanzata consente il monitoraggio costante dei parametri vitali dei pazienti, migliorando la tempestività e la precisione delle cure già nel tragitto verso l’ospedale. “Ambulance.AI rappresenta una svolta per la sicurezza dei pazienti e degli operatori, ottimizzando le risorse delle aziende sanitarie e il tempo dei medici specialisti – dichiara Ido Miglioranza, Ceo di Emerland.AI e ideatore del progetto – La nostra ambulanza del futuro è progettata come una piattaforma scalabile, pronta a ospitare servizi sempre più evoluti e a supportare anche le cure domiciliari”.
Una sanità più sostenibile
Questa innovazione punta a una sanità più sostenibile: la gestione ottimizzata degli interventi ridurrà i ricoveri ospedalieri non necessari e migliorerà la qualità della vita dei pazienti, delle loro famiglie e dei soccorritori. Inoltre, permette un utilizzo mirato degli specialisti, connessi in tempo reale tramite la centrale operativa, migliorando l’efficienza delle cure e riducendo il rischio clinico. Le sfide del trasporto sanitario – dalla complessità delle attrezzature elettromedicali all’operatività in movimento – trovano finalmente una risposta grazie ad Ambulance.AI, che introduce un modello scalabile, capace di adattarsi e crescere con le necessità della sanità moderna.
Una storia lunga 13 anni
Le radici di questa rivoluzione risalgono al 2011, quando Miglioranza fu pioniere nella diffusione dei defibrillatori e nella formazione per il loro uso nelle strutture sportive e aziendali. Dal 2013 si è concentrato su soluzioni hardware e software per la telemedicina e la gestione delle sale operative. “Siamo convinti che l’innovazione tecnologica debba avere un impatto positivo e concreto. Con Ambulance.AI, ci avviciniamo a un futuro in cui la tecnologia rende la sanità più sicura, veloce ed efficiente – afferma Miglioranza – Investire in questa tecnologia significa credere in una sanità più sicura, efficace e interconnessa”.
Il premio Michele Leonardo Lo Tufo
Si è svolta sempre ieri anche la cerimonia di consegna della prima edizione del Premio Michele Leonardo Lo Tufo, un prestigioso riconoscimento intitolato a una figura di rilievo nella pubblica amministrazione e nell’innovazione sanitaria. Il premio, istituito per onorare la memoria e l’eredità professionale di Michele Leonardo Lo Tufo, ha riconosciuto l’impegno di figure eccellenti nel campo della sanità e dell’amministrazione pubblica che si sono distinte per umanità, innovazione e dedizione alla collettività.
Le tre categorie del Premio Michele Leonardo Lo Tufo
Il Premio Michele Leonardo Lo Tufo ha interessato tre categorie, pensate appositamente per riflettere l’approccio multidisciplinare che Lo Tufo ha promosso durante la sua carriera:
1. Governance e sostenibilità finanziaria – Questa categoria premia i risultati raggiunti nella gestione efficace e sostenibile della sanità pubblica. Il premio è andato all’ospedale Niguarda, riconosciuto come primo ospedale pubblico italiano nella classifica World’s Best Hospitals 2024 della rivista Newsweek, per la qualità delle cure, la ricerca e la soddisfazione dei pazienti; a Daniela Donetti, direttrice generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma, per il suo lavoro di integrazione tra ospedale e territorio, che ha saputo bilanciare la sostenibilità economica con l’eccellenza nei servizi; a Giuseppe Quintavalle, commissario straordinario della Asl Roma 1, per il suo contributo all’innovazione e alla gestione territoriale orientata alle esigenze delle comunità più vulnerabili.
2. Dati e tecnologie – In questa categoria si riconoscono i progetti che promuovono l’uso delle tecnologie digitali per una sanità più efficiente e accessibile e i professionisti che hanno saputo mettere al centro il benessere dei pazienti. Il riconoscimento è andato a Soresa per il progetto sinfonia, sistema informativo che ha portato a significativi miglioramenti nell’accesso ai servizi sanitari, avvicinandosi all’obiettivo di una “sanità a burocrazia zero”.
3. Persone – Questa categoria riconosce l’impegno e la dedizione dei grandi professionisti, come Chiara Agrati, che ha condotto importanti studi sull’immunità e ha contribuito con il suo lavoro alla protezione delle comunità da virus emergenti. La sua attività, segnata da oltre 200 pubblicazioni scientifiche, testimonia il ruolo cruciale delle donne nella ricerca scientifica.