Le note difficoltà organizzative ed economiche del Sistema sanitario nazionale stanno creando apprensione e preoccupazione per la riduzione dell’accesso alle cure in oftalmologia. La emarginazione dell’assistenza oculistica, posizionata negli ultimi 20 anni tra le cure di tipo elettivo, quindi non prioritarie, in quanto non salvavita, ha portato ad una retrocessione dei sovvenzionamenti che ha ridotto progressivamente il numero dei medici oculisti dipendenti Ssn. Per lo stesso motivo è stato impedito il diffondersi della diagnostica per immagini e l’adozione di apparecchiature migliori capaci di sostenere la rivoluzione della chirurgia oculistica che ogni anno salva la vista ad oltre 2 milioni di Persone. Dobbiamo riconoscere che negli ultimi 10 anni la richiesta di prestazioni e cure in oftalmologia è aumentata di 10 volte, grazie al miglioramento delle capacità di cura con produzione di risultati pratici strabilianti.

Il cambiamento

Un cambiamento di tale portata e dimensioni è un successo a vantaggio dei pazienti ma obbliga ad un cambio di passo organizzativo e gestionale che dovrebbe vedere chi è responsabile lavorare indefessamente nell’interesse dei cittadini. La Soi da 155 anni collabora a questo incredibile sviluppo monitorando le reazioni e i bisogni dei Pazienti. La realtà delle liste di attesa in oftalmologia agisce pericolosamente nel cambiare il percepito delle fasce più deboli che non hanno accesso alle cure al di fuori del Ssn. Oggi a livello pubblico vi è una attesa di 12 mesi per l’effettuazione della visita oculistica e di oltre due anni per potersi sottoporre all’intervento salva vista di cataratta. Attese che vengono gestite burocraticamente senza preoccuparsi delle conseguenze sanitarie. Ovvio che un anno per una visita oculistica specialistica è un non servizio. Chi può aspettare un anno quando evidenzia una problematica alla vista? La Soi sostiene nessuno. La situazione oggi si è estesa a tutta l’Italia. Per questo l’80% delle Persone si presentano per essere visitati con forti ritardi che compromettono oltre il 50% delle possibilità di cura. Certo se è possibile dover attendere un anno per una visita oculistica vuol dire che va bene così. Se fosse pericoloso o penalizzante mi avvertirebbero.

Così la gente ragiona e si comporta

E si presentano 10 giorni dopo per una congiuntivite che andava vista il giorno dell’apparizione evitando di fare sosta dal farmacista o dal medico si base che sono sprovvisti anche degli strumenti più elementari per fare diagnosi di livello nell’anno del Signore 2024. E così chi è affetto da maculopatia, e sono milioni ogni anno, non può rientrare nel protocollo di sicurezza che indica in massimo 15 giorni dalla diagnosi, l’inizio della terapia salva vista. Oppure chi soffre per la cataratta continua le sue attività vedendo meno e diventando un rischio per sè e per gli altri. Certo i problemi sono tanti e le difficoltà a volte insormontabili. Soi è al fianco delle Istituzioni per fare sempre meglio. Oggi evidenzia come sia necessario un cambio di mentalità. Difendiamo il Ssn ma tuteliamo anche i Pazienti. Insieme diamo le informazioni adeguate. La non informazione o l’informazione incerta penalizza le Persone a rischio perdita della vista. Per questo quando il sistema non è in grado di sostenere le cure e capita in tutto il mondo, il paziente deve essere informato della reale possibilità di peggioramento della sua situazione visiva in modo da permettergli la responsabilità di attivarsi personalmente. Anche in carenza incolpevole di un servizio fondamentale garantito costituzionalmente. Così la persona è in grado di comprendere meglio la situazione e le necessità e agire nei modi che ritiene necessari per tutelare la sua persona e quella dei familiari E un argomento delicato che deve essere discusso tra medico e paziente in rapporto fiduciario.

Curare tutti, curare bene

E’ una sfida tremenda. Il G7 Sanità di Ancona ha visto i migliori e più capaci esperti lavorare per migliorare tutto. Ma ci vorrà del tempo per vedere i risultati. Lavoriamo insieme per dare il servizio migliore fino al cambiamento auspicato da tutti. Per questo la Società oftalmologica italiana ha organizza giovedì 10 ottobre 2024 la Giornata nazionale della vista. Informazione, condivisione superamento congiunto delle difficoltà. E’ un invito virtuoso dedicato a tutti i cittadini: insieme dobbiamo diffondere tutte le informazioni salva vista. “La prevenzione è il modo per curarsi al meglio – commenta Matteo Piovella, presidente della Società oftalmologica italiana -. L’oftalmologia oggi presenta opportunità di cura straordinariamente efficaci che devono essere messe a disposizione di tutti. L’evoluzione della visita oculistica specialistica permette con un singolo accesso di fare prevenzione, diagnosi, prescrizione lenti e della terapia farmacologica, individuare la potenzialità visiva e le future evoluzioni diagnosticare e curare l’ambliopia, la cataratta, il distacco di retina, le maculopatie e difetti visivi rifrattivi elevati a malattia sociale negli anni settanta. Tutto questo rappresenta i principali obbiettivi del nostro decisivo impegno a salvaguardia della vista al servizio dei pazienti. Per questo Soi da 15 anni promuove il calendario salva vista, un semplice promemoria utile per mantenere una Vista perfetta per tutta la nostra vita. Sottoponiamoci tutti a visita medico oculista seguendo le indicazioni della Soi: una visita oculistica alla nascita – entro i tre anni d’età – il primo giorno di scuola – dagli 9 ai 14 anni per contrastare l’insorgenza della miopia oggi quasi epidemica nei ragazzi – passiamo poi a 40 anni con una visita oculistica ogni due anni – e dai 60 anni una volta all’anno per tutta la vita. Dopo un intervento chirurgico agli occhi è consigliabile sottoporsi a visita oculistica ogni anno”.