Un gruppo di manager, imprenditori e responsabili hr di grandi aziende venete si sono dati appuntamento allo Stadio Colbachini di Padova. In tuta e scarpe da ginnastica si sono confrontati sui temi dell’inclusione in azienda sfidandosi in gare sui cento metri, giocando a pallavolo o correndo in staffetta e persino ballando il swing. Lo sport è usato come metafora per i temi della formazione e si è deciso di rendere ancora più concreta l’esperienza facendo davvero sudare i corsisti. Il corso, battezzato Breaking the barriers: la sfida al gender equality è nata dalla sinergia tra due enti che ruotano attorno al sistema confindustriale veneto: Fòrema che si occupa di formazione e Assindustria Sport. Partecipano 32 dirigenti d’azienda a vari livelli, suddivisi in quattro corsi che sono altrettante esperienze sportive. Un’iniziativa realizzata nell’ambito del progetto “Siadom – Social innovation alliance for diversity management and innovation of organizational models”, parte del progetto regionale “P.A.R.I.”.

Attività formativa

“L’attività fornirà ai partecipanti una comprensione di base dei propri bias cognitivi e di come possano influenzare la dinamica di genere – commenta Matteo Sinigaglia, direttore generale di Fòrema -. Abbiamo deciso di organizzare questo evento perché crediamo che la formazione possa avvenire anche in luoghi lontani dalle aule. Nei workshop “sportivi” si ragionerà su come la definizione dei ruoli all’interno dell’azienda sia essenziale per costruire una strategia per la gestione della parità di genere. Durante l’attività, i partecipanti, portando le proprie esperienze, potranno confrontarsi sulle barriere sistemiche che ostacolano l’inclusione nel mondo del lavoro, quali sono le best practice già messe in atto e quali potrebbero essere implementate”.