Arte e cultura come terapia per affrontare il disagio psichico e superare lo stigma che secondo le recenti stime riportate dall’Unicef certifica la presenza di ben 11,2 milioni di under 19 nell’Unione Europea vittime di un problema di salute mentale. E’ questo l’obiettivo del viaggio fatto dai giovani del centro di riabilitazione psichiatrica Maieusis che sono stati ospiti della Fondazione Dante Alighieri a Lussemburgo. La fondazione si occupa della promozione della lingua e della cultura italiana, non solo attraverso corsi di lingua italiana, ma anche con manifestazioni culturali di vario genere per far conoscere l’Italia in tutti i suoi aspetti caratteristici, dall’arte figurativa alla musica, dal cinema al teatro, fino alla letteratura.

Reinserimento sociale

I ragazzi della Maieusis sono noti in Italia per aver avviato un percorso di reinserimento sociale attraverso un progetto fortemente inclusivo che li ha portati a sperimentare e sviluppare le loro capacità artistiche nella realizzazione di splendidi mosaici oggi presenti in diversi luoghi sacri del nostro Paese. La visita, quindi, sarà anche l’occasione per esportare il modello di riabilitazione psichiatrica promosso nel centro psichiatrico Maieusis, sito a Fiano Romano alle porte della Capitale, che negli anni ha consentito a centinaia di giovani con disturbi mentali seri di riappropriarsi di una vita sociale integrata e non da internati, in strutture dove la malattia si cronicizza, o in contesti familiari, che non riescono a sostenere la complessità della situazione, per mancanza di strumenti economici e culturali, finendo per aggiungere emarginazione ad emarginazione. 

Per Paola Marchetti, presidente di Confepi Salute (Confederazione europea professionisti ed imprese) e manager di Maieusis, “secondo le ultime stime dell’Oms oltre un miliardo di persone al mondo soffre di disturbi psichici. Nel nostro Paese questa è una vera e propria emergenza dimenticata dalle Istituzioni, visto che da anni ormai siamo fanalino di coda nella spesa sanitaria dedicata alla salute mentale, con appena il 3,4% della spesa per la salute destinata a questi temi. Ringraziamo la Fondazione Dante Alighieri di Lussemburgo per l’ospitalità e per aver raccolto il messaggio di sensibilizzazione dell’opinione pubblica. Bisogna scardinare quel muro di omertà e stigma sul disagio psichico che purtroppo ancora oggi impedisce alle Istituzioni di prendere piena consapevolezza di un’emergenza sociale che causa solo in Europa circa mille suicidi di giovani all’anno”. 

Il ruolo delle comunità terapeutiche

Il ruolo delle comunità terapeutiche psichiatriche e socio riabilitative, dai tempi di Basaglia ad oggi, è fondamentale ai fini degli interventi clinici e riabilitativi, con risultati importanti e facilmente riscontrabili. Basterebbe osservare il percorso di migliaia di pazienti che, usciti da interventi di emergenza e ricoveri in cliniche, dopo un periodo di vita in strutture residenziali, sono ritornate a prendersi cura di se, a vivere socialmente (studio, lavoro, famiglia, amici), a riavere rapporti sani con le famiglie, anche loro parte di un sistema molto fragile e spesso impotente. Senza queste strutture il sistema sanitario non sarebbe in grado di reggere, scaricando totalmente i malati sulle famiglie, purtroppo, in molti casi, inesistenti o in grossa difficoltà nella gestione di queste delicate situazioni.  Le Comunità terapeutiche psichiatriche e socio riabilitative, nonostante le immense difficoltà vissute da queste strutture, oberate da regole e meccanismi che hanno poco a che fare con il trattamento terapeutico, asfissiate dalla scarsità di risorse economiche pubbliche, hanno sostenuto, concretamente curato, riabilitato migliaia e migliaia di pazienti, insieme alle loro famiglie, producendo risultati incredibili, con reali cambiamenti di vita.