Neurologia, anestesia e rianimazione, medicina d’emergenza urgenza, radiodiagnostica: comincia con queste prime quattro specializzazioni l’iter per la costruzione dell’offerta formativa della Scuola di medicina dell’Università di Trento. Le prime quattro specializzazioni potrebbero partire già dal prossimo anno accademico 2024/25, salvo approvazione ministeriale, e saranno aperte alla formazione specifica di futuri medici, passaggio necessario per esercitare la professione nel sistema sanitario. La proposta di attivazione presentata dalla stessa Scuola – struttura istituita congiuntamente dagli atenei di Trento e di Verona nelle scorse settimane per coordinare le attività relative alla formazione medico-sanitaria in sinergia con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari – è stata delineata. In queste ore è stata aperta la banca dati ministeriale dove la proposta UniTrento sarà presentata per l’avvio del processo di valutazione: passaggio obbligato per ottenere l’accreditamento.
L’accesso alle Scuole di specializzazione
Se si otterrà valutazione positiva dal ministero dell’Università e della ricerca, di concerto con il Ministero della Salute, le prime quattro specializzazioni potrebbero partire già dal prossimo anno accademico 2024/25. Saranno aperte alla formazione specifica di futuri medici, tappa necessaria per esercitare la professione nel sistema sanitario. L’accesso alle Scuole di specializzazione di area sanitaria è a numero programmato e il test si svolge su base nazionale. Per essere ammessi occorre essere in possesso di un titolo di laurea in medicina e chirurgia. Le attività formative delle specializzazioni – così come quelle per il corso di laurea in medicina e chirurgia – si svolgeranno anche nelle strutture medico-sanitarie, a cominciare da quelle dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari.
Il nuovo presidente
Nei giorni scorsi il Senato accademico UniTrento, di concerto con l’Università di Verona, ha nominato il presidente della Scuola di medicina interateneo. Si tratta di Lorenzo Trevisiol, professore ordinario di chiururgia maxillo-facciale al Centro interdipartimentale di scienze mediche UniTrento (Cismed) e attualmente direttore dell’Unità operativa maxillo-facciale – Dipartimento chirurgie specialistiche dell’ospedale di Trento per il servizio ospedaliero provinciale Apss. Grazie ad un apposito protocollo d’intesa con la Provincia autonoma di Bolzano-Alto Adige, approvato nei giorni scorsi dal Senato accademico UniTrento, la formazione accademica e professionale del personale medico potrà avvenire anche nelle strutture del Servizio sanitario provinciale altoatesino, individuate come idonee per personale ed attrezzature, che verranno individuate e sottoposte a specifico accreditamento.