Un via libera con qualche preoccupazione, ma anche con alcuni segnali di ottimismo. Con questo spirito il Consiglio di amministrazione dell’Università di Trento, riunito in seduta ordinaria a Palazzo Sardagna, ha discusso e approvato il bilancio di previsione 2024 dell’ateneo trentino. Il budget dell’ateneo per il prossimo anno riflette ancora le criticità evidenziate in primavera in fase di consuntivo nella correlazione tra costi e ricavi. Se la situazione al momento appare sotto controllo grazie al ricorso al patrimonio libero di UniTrento, serviranno ancora altri interventi sul fronte dei contributi e uno sforzo aggiuntivo da parte dell’ateneo per raggiungere un equilibrio di bilancio strutturale. Oltre alle note difficoltà emerse nel corso degli ultimi due anni, al momento sono ancora numerose le incognite legate all’andamento dell’inflazione e al rialzo dei costi generali. Per questa ragione per il 2024 saranno mantenute e rafforzate ulteriormente le misure di contenimento dei costi, anche per evitare di erodere eccessivamente le risorse di patrimonio libero.
Le azioni
Sarà proprio la combinazione di tre azioni – aumento e stabilizzazione della quota base erogata dalla Provincia autonoma di Trento, contenimento e razionalizzazione dei costi, impiego di risorse patrimoniali proprie dell’ateneo – a consentire di superare il periodo di sbilanciamento nei conti e permettere all’Università di Trento di mantenere l’alto livello nella didattica, nella ricerca e nel sostegno all’innovazione e alla crescita del territorio trentino. A questo si aggiunge l’intenzione da parte dell’Ateneo di rivedere alcune procedure contabili interne. In questo quadro, lo stanziamento strutturale da 5 milioni da parte della Provincia autonoma di Trento in quota base è stato letto come un segnale di attenzione e di distensione nei rapporti con l’ateneo, che aiuta a chiudere il bilancio di previsione con maggiore serenità. Una decisione che, pur non essendo risolutiva per i conti dell’ateneo, dà sostanza alla buona volontà espressa dalla giunta provinciale. Il Consiglio di amministrazione lo ha letto come auspicio positivo per quanto dovrà essere deciso nel corso del 2024 per quanto riguarda sia l’eventuale esito della negoziazione con il ,inistero dell’economia e delle finanze per la rivalutazione dei finanziamenti statali alla Provincia autonoma di Trento per l’Università, sia l’adeguamento della contribuzione della quota parte della Provincia.
L’edilizia universitaria
Un punto di particolare attenzione per l’ateneo riguarda la partita edilizia: con l’esaurimento dei fondi provinciali destinati allo sviluppo immobiliare universitario, i costi relativi alle attività di manutenzione straordinaria degli edifici e l’eventuale allargamento del parco immobiliare vanno a pesare interamente sulle casse dell’ateneo. È questa una preoccupazione aggiuntiva che incide su una voce di spesa importante, soprattutto alla luce degli interventi sempre più urgenti su varie sedi. Assegnato il finanziamento provinciale per la realizzazione della residenza universitaria sull’area ex Italcementi, rimane però la necessità di una programmazione edilizia accurata che richiede certezze sulla disponibilità di spesa nel medio periodo.
La buona notizia per quanto riguarda le previsioni sul 2024 è però che l’Università di Trento può contare su un ulteriore aumento dei proventi propri rispetto agli anni scorsi (34 milioni in più, pari al 52% di aumento). Un dato in contante crescita che, per il prossimo anno, garantisce all’ateneo 102 milioni di ricavi. Queste risorse aggiuntive sono arrivate grazie ai proventi da trasferimento tecnologico e ai successi della ricerca UniTrento, finanziata attraverso bandi ministeriali ed europei su base competitiva, che permetteranno anche nel 2024 di sostenere le attività di reclutamento di personale di qualità e di sviluppo delle aree strategiche connesse ai progetti finanziati.
I finanziamenti ‘vinti’
È il caso dei finanziamenti vinti con il programma ‘Dipartimenti di eccellenza’, con il Pnrr e i numerosi progetti europei che vedono UniTrento costantemente tra i migliori atenei italiani in termini di performance. Gli stanziamenti premiano la capacità dell’ateneo di reclutare personale docente, tecnico e amministrativo di alta qualità, ribadita più volte nelle varie classifiche che fotografano la qualità della ricerca ma anche nelle valutazioni della Vqr (Valutazione della qualità della ricerca condotta dall’Anvur), e di ideare progetti di ricerca innovativi e di elevato impatto scientifico e sociale. Una caratteristica distintiva per UniTrento, ateneo da anni al vertice nel panorama nazionale per quanto riguarda l’attrattività scientifica e la qualità delle infrastrutture di ricerca.