Ridisegnare l’organizzazione oncologica italiana, partendo dall’affrontare recenti sfide come l’oncologia mutazionale (MTB), la fondamentale integrazione ospedale/territorio e una nuova valutazione della spesa sempre in ottica di risparmio per il Servizio sanitario nazionale. Questo l’obiettivo dell’incontro Per un nuovo modello di appropriatezza della spesa oncologica promosso da Associazione Periplo e dalla Simm organizzato da Over Group e che ha visto partecipare in gran numero la sanità italiana, “Periplo da anni rappresenta le reti oncologiche italiane e si occupa di migliorare i percorsi oncologici secondo criteri di appropriatezza organizzativa, qualità scientifica e sostenibilità. Siamo convinti che in questi anni si sia creata una nuova consapevolezza sui bisogni dell’oncologia che ha attraversato sia il mondo medico/scientifico che quello organizzativo fino ad arrivare a quello politico/istituzionale. Partendo da questa grande opportunità, volti a condividere le nostre esperienze, abbiamo fortemente voluto questo appuntamento oggi, certi che in sinergia si possa vivere una nuova fase dell’oncologia”, ha spiegato Gianni Amunni, presidente Associazione Periplo.

Esperienza a disposizione

“Questo incontro, con le istituzioni e parte della sanità italiana, vuole essere un momento in cui mettere a disposizione la nostra esperienza e la nostra attività per ridisegnare insieme, ciascuno con il proprio ruolo, la nuova organizzazione dell’oncologia che sia in grado di affrontare recenti sfide quali quella dell’oncologia mutazionale (MTB) e quella territoriale con una nuova valutazione della spesa per costruire le conoscenze e giungere insieme ad una quota capitaria pesata oncologica. Cosi saremo capaci di valutare e qualificare la spesa e gli esiti di salute, verso una ripartizione del fondo sanitario nazionale sempre più legato alla capacità di risposta ai cittadini e sempre meno al numero di residenti”, ha detto Mattia Altini, direttore dell’assistenza ospedaliera della Regione Emilia Romagna e presidente della Società italiana di leadership e management in medicina.

Gli economisti

Per affrontare quest’ultimo aspetto, l’Associazione Periplo e la Simm hanno chiesto ad un team di economisti (CEIS Università di Tor Vergata e ALTEMS Università Cattolica di Roma) di ridisegnare e presentare un modello di valutazione della spesa in oncologia, che prenda in considerazione parametri ad oggi non o poco considerati. “Il rapporto ‘I numeri del cancro in Italia 2022’ ha evidenziato un dato significativo che testimonia un importante progresso nella lotta contro il cancro. Si registra, infatti, un notevole incremento del numero di persone che sopravvivono per oltre 10 anni dalla diagnosi di cancro. Questo rappresenta un enorme successo per i pazienti in primis, ma anche per il Servizio sanitario nazionale e per il Sistema sociale, sottolineando l’efficacia delle terapie oncologiche e l’impegno congiunto di medici, ricercatori e pazienti nel percorso di cura. Alla luce di questo traguardo, si è ritenuto fondamentale definire un nuovo modello economico che consenta di stimare il valore della cronicizzazione e della guarigione da tumore. In particolare, i costi sanitari diretti, relativi alla diagnosi, al trattamento e alla gestione della patologia, insieme ai costi indiretti e sociali ad essa collegati, sono stati messi in relazione con il rientro economico generato dalla cronicizzazione della patologia, in termini di  produzione, gettito fiscale e consumi del paziente. È in corso un’analisi preliminare (CEIS Università Tor Vergata ed ALTEMS Università Cattolica di Roma) sul tumore della mammella, che nel 2022 rappresentava il tumore maggiormente diagnosticato. I risultati preliminari evidenziano come il valore associato all’aumento della sopravvivenza generi un rientro dell’”investimento”, relativo a trattamento e gestione della patologia, in media entro 4 anni dalla diagnosi”. Queste le parole di Francesco Saverio Mennini, professore di economia sanitaria e economia politica presso la facoltà di economia dell’Università di Roma Tor Vergata e professore di economia e programmazione sanitaria presso il Dipartimento di statistica dell’Università La Sapienza di Roma.