In vino veritas è una frase sottintesa in occasione dei lavori del congresso Assoenologi, tenutosi a fine novembre al Brixia Forum di Brescia. Edizione numero 76. Presidenza carismatica di Riccardo Cottarella, quasi 600 enologi italiani riuniti per “Dare vero valore al vino e ai territori”, filo conduttore del congresso nazionale alla presenza dei massimi esperti della vitivinicoltura italiana. Tra gli ospiti anche il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, e l’europarlamentare Paolo De Castro, membro della Commissione agricoltura del Parlamento europeo. Entrambi insigniti del titolo di “Enologo ad honorem” e soci onorari Assoenologi.

In vino veritas

In vino veritas vale soprattutto e anche per loro, le grandi autorità, che nella giornata riservata alla tavola rotonda con i Consorzi dei vini di Lombardia, contribuiscono al dibattito senza risparmiarsi sui temi caldi del settore: etichettature europee, normative, carne sintetica, vini no alcol. Il ministro Francesco Lollobrigida è intervenuto sui temi caldi dell’agroalimentare e del vino, ha detto fra l’altro: “L’impegno del governo è di sostenere le nostre eccellenze, i nostri prodotti di punta, tra cui certamente il vino che, malgrado qualcuno tenti di demonizzare, è un’eccellenza che attraversa la storia, fa parte della nostra alimentazione da millenni e siamo un popolo che vive a lungo e quindi dire che il vino non sia un prodotto di qualità è un errore. “Abbiamo annunciato che raddoppiano i fondi per il settore agricolo, passando da 3,5 miliardi a 7 miliardi di euro. Dobbiamo rafforzare uno degli asset prioritari della nostra economia, quello enogastronomico, era uno dei nostri obiettivi principali”.

Sul fronte delle etichettature, il ministro ha spiegato che l’intento è di “lavorare per etichette sempre più chiare e non condizionanti come il Nutriscore, che cerca di eliminare alcuni prodotti a vantaggio di altri”. “La chiarezza non ci spaventa, perché raccontare come producono i nostri agricoltori e come i nostri enologi consigliano il metodo migliore per trasformare e rendere il vino sempre più un’eccellenza e raccontare come i nostri cuochi svolgono il loro lavoro, è garanzia di successo per i nostri prodotti”, ha detto ancora Lollobrigida. “Non abbiamo niente da nascondere, però non vogliamo che qualcuno utilizzi le etichette per allontanare i prodotti italiani dal mercato per avvantaggiare altri che spesso, invece, hanno un processo di trasformazione ben lontano da quello che nei millenni abbiamo costruito grazie alle contaminazioni di questa piccola parte del mondo, ma che contiene biodiversità, storia, arte e ovviamente prodotti di eccellenza”, ha concluso il titolare del dicastero dell’Agricoltura.