I Dipartimenti dell’area dell’ingegneria dell’Università di Trento allargano i confini e aprono alla collaborazione con l’Ordine degli ingegneri di Treviso. La firma dell’accordo quadro (il medesimo accordo è stato siglato anche l’Ordine degli ingegneri di Belluno) è avvenuta in rettorato, a Trento. Presenti i tre direttori di Dipartimento di dipartimento (Oreste Bursi per l’ingegneria civile, ambientale e meccanica, Alessandro Pegoretti per l’ingegneria industriale, Paolo Giorgini per l’ingegneria e scienza dell’informazione), la presidente dell’Ordine degli ingegneri di Belluno, Eleonora Dalla Corte e la presidente dell’Ordine degli ingegneri di Treviso, Eva Gatto. La firma è avvenuta alla presenza del rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian.
La convenzione
La nuova convenzione definisce le priorità per l’aggiornamento destinato ai professionisti già in attività. L’intesa perfezionata consente di porre le basi per la co-progettazione di iniziative di formazione in ambito civile, ambientale, industriale e informatico. Gli ingegneri potranno scegliere o progetti di formazione ad hoc o persino partecipare a specifici segmenti di corsi universitari, tornando in aula sedendosi vicino agli studenti, o nei laboratori di ricerca. Durante l’incontro in Rettorato si è discusso anche del valore aggiunto che porta con sé la possibilità di uno scambio reciproco di esperienze, sia per arricchire la didattica universitaria e renderla più completa, sia per offrire nuovi spunti per le attività di ricerca.
“Il nostro obiettivo è quello di fornire strumenti per potenziare la capacità di innovazione tecnologica e organizzativa dei nostri iscritti, favorendone la competitività a livello nazionale e internazionale – spiega Eva Gatto, presidente dell’Ordine degli ingegneri della Provincia di Treviso che raduna oltre 2.500 professionisti -. Per fare questo è necessario investire nello sviluppo e nell’aggiornamento di competenze culturali-tecniche e scientifiche di alta qualità, progettate in ambito accademico fianco a fianco con chi già opera nel settore e promuovere iniziative di formazione continua ancora più efficaci che permettano un aggiornamento professionale spendibile e al passo con le evoluzioni tecnologiche”. Per gli ingegneri, del resto, la formazione continua è un obbligo normativo necessario per mantenere le proprie capacità professionali a un livello adeguato allo sviluppo della tecnologia, della legislazione, e dello stato dell’arte della cultura. E adesso potranno farlo tornando in aula. “Questo accordo permetterà anche ai professionisti di offrire all’Università un contributo prezioso di competenze e esperienza sul campo, utile a formare gli ingegneri di domani – conclude Gatto -. La presenza degli Ordini professionali consentirà, alla formazione accademica, un avvicinamento alle esigenze del mondo professionale e lavorativo”.