“Ogni cittadina e ogni cittadino dell’Unione europea ha il diritto a un adeguato supporto sanitario. Gli Stati membri dell’Ue sono obbligati a garantire finalmente l’assistenza in caso di bisogno di cure”. Lo ha detto il presidente dell’European Confederation of Care Home Organisations (E.C.H.O.), Averardo Orta, a Bruxelles. “In molti Paesi europei, attualmente mancano il personale necessario e un finanziamento sicuro per le offerte di assistenza sanitaria – critica Orta, che chiede uno sforzo coordinato da parte dei Paesi membri -. In tutto il mondo, le società che invecchiano stanno cercando personale sanitario. Gli Stati membri dell’Ue devono unire e coordinare i loro sforzi per attirare il maggior numero possibile di operatori sanitari per l’assistenza a lungo termine”. Orta fa riferimento alle esperienze della fase di crescita industriale di molti Paesi dopo la Seconda guerra mondiale. “All’epoca, i lavoratori industriali venivano reclutati direttamente nei Paesi di origine e potevano iniziare immediatamente il loro impiego – ha aggiunto Orta -. Questo modello dovrebbe essere ripreso con centri di reclutamento one-stop, in cui le questioni relative ai visti e le competenze linguistiche possono essere affrontate direttamente e viene preparato un rapido riconoscimento professionale”.
Cerca articoli
Articoli recenti
- Novartis partner delle associazioni pazienti per migliorare l’accesso all’innovazione
- Malattie rare, lo Screening neonatale esteso eccellenza europea ma non basta
- Tumore al seno, Agenzia europea per i medicinali convalida la domanda di Henlius e Organon per HLX11
- Medtronic: investiti 2,7 miliardi di dollari per la ricerca, ridotte del 52% le emissioni di gas serra
- Ricerca Neuromed, controllare cinque semplici fattori di rischio allunga la vita