Quando parliamo di dieta mediterranea come esempio riconosciuto di salute alimentare, ne evidenziamo l’abbondante presenza di vegetali freschi, l’opportunità di consumare in giusta quantità cereali e derivati, citiamo il pesce e l’olio d’oliva come alimenti salutari, ma ci dimentichiamo che la dieta mediterranea vera, quella che si pratica nei Paesi che si affacciano sul mare nostrum, vede anche il consumo frequente della carne d’agnello, un alimento ricco di pregi nutritivi. La carne di agnello irlandese è sicuramente un prodotto che si distingue dagli altri per diverse ragioni, innanzitutto il metodo di allevamento che, ancora oggi, applica le pratiche tradizionali, le stesse utilizzate per centinaia di anni. Ecco i sei ottimi motivi per cui Giorgio Donegani, tecnologo alimentare ed esperto in nutrizione e educazione alimentare, consiglia di inserirlo all’interno di una dieta equilibrata
Fornisce proteine di elevata qualità
L’agnello ne è infatti un’eccellente fonte: 100 g di agnello al forno ne danno ben 25 g (più di un terzo di quelle utili al giorno a un adulto di corporatura media), e si tratta di proteine di alto valore biologico ricche di tutti gli aminoacidi “essenziali”, cioè quelli di cui l’organismo ha bisogno ma che non fabbrica da solo e deve quindi introdurre con il cibo. Le carni d’agnello vantano ancheun’ottima digeribilità risultando ideali per tutti, in particolare per i soggetti in crescita che hanno bisogno di proteine per costruire i tessuti corporei (non a caso gli omogeneizzati d’agnello sono tra i primi a comparire nella dieta dei neonati), per chi con l’avanzare dell’età ha necessità di contrastare la perdita di massa magra e mantenersi forte, per le donne in gravidanza per le quali il fabbisogno proteico cresce sensibilmente, e per gli sportivi che desiderano aumentare in modo sano la propria massa muscolare.
È una miniera di vitamina B12
La vitamina B12 è molto abbondante nell’agnello e essenziale in particolare per il corretto funzionamento del sistema nervoso e la produzione di globuli rossi; una sua carenza, molto diffusa in tutta la popolazione italiana soprattutto dopo i 50 anni, può portare stanchezza, debolezza, pallore, problemi neurologici e difficoltà cognitive. “È qui che la carne di agnello può venirci in aiuto: basti pensare che 100 g di carne d’agnello sono sufficienti per fornire la metà del fabbisogno giornaliero di vitamina B12, e una quota importante di altre vitamine del gruppo B, in particolare la vitamina B6, la niacina (vitamina B3), la riboflavina (vitamina B2) e l’acido pantotenico (vitamina B5), implicate tutte nei meccanismi che ottimizzano la produzione di energia nel nostro organismo” chiarisce l’esperto.
Aiuta il sistema immunitario
In Italia siamo abituati a consumare carne d’agnello in primavera, associandolo alle tradizioni pasquali. In realtà, è proprio in inverno che questa carne fornisce più vantaggi per la salute, quando freddo, umidità, mancanza di luce naturale e livelli d’inquinamento più alti, indeboliscono l’organismo. In Irlanda, il periodo principale per la produzione di carne d’agnello va da maggio a settembre, ma le diverse tipologie di questa materia prima (in particolare gli agnelli di collina) garantiscono un ciclo continuo durante tutto l’anno che consente di consumare sempre un prodotto di altissima qualità. Contro tosse, raffreddore, influenze… insomma, contro i tipici “mali di stagione”, possiamo trovare proprio nella carne d’agnello Grass Fed un validissimo alleato: è infatti un’ottima fonte di selenio e zinco, minerali utili come fattori protettivi contro lo stress ossidativo che danneggia i tessuti dell’organismo indebolendone le difese.
Fornisce molto ferro in forma facilmente assimilabile
L’agnello si rivela anche un’ottima fonte di ferro e ne contiene più del doppio rispetto alle carne di pollo e di tacchino: basta una sola porzione di agnello arrosto per dare a un bambino quasi la metà di tutto il ferro che gli occorre durante la giornata. Peraltro, la maggior parte del ferro contenuto nella carne di agnello si trova in una particolare forma chimica, chiamata ferro “eme”, che viene assorbito molto meglio del ferro presente negli alimenti vegetali. “Anche nel caso di questo minerale – aggiunge Donegani – la quantità presente nella carne di agnelli come quelli irlandesi, è adatta a tutti, ma a maggior ragione a soggetti che, per determinate condizioni, ne sono a più alto rischio di carenza”. Come ad esempio le donne durante il periodo delle mestruazioni, le future mamme in dolce attesa, gli anziani, ma anche gli sportivi che praticano sport aerobici di lunga durata, come le maratone e il ciclismo e hanno bisogno di ferro non solo per massimizzare la prestazione ma anche per rigenerare i tessuti.
È una fonte importante di omega 3
L’agnello Grass Fed ha anche un contenuto insolitamente elevato di acidi grassi omega-3. In effetti, quando pensiamo agli omega-3, pensiamo a pesce, noci, mandorle e frutta a guscio. In realtà, anche l’agnello nutrito con erba al pascolo ne vanta un ottimo contenuto, tanto che in alcuni paesi che non si affacciano sul mare, l’agnello è al primo posto come fonte alimentare di omega-3 nella dieta. Il motivo della sua ricchezza dipende dalla dieta dell’animale: è stato dimostrato che l’agnello nutrito con erba contiene in media almeno il 25% in più di omega-3 rispetto a uno nutrito con mangimi convenzionali e additivi artificiali. Nel caso dell’agnello da latte non ancora svezzato, è l’alimentazione con erba della madre a fornire benefici nutrizionali per l’agnello che allatta. In Irlanda, nella regione del Connemara – una zona selvaggia situata nella parte occidentale del paese – e più precisamente sulle colline delle Contee di Mayo, Donegal e Kerry, vengono allevati i cosiddetti hill lambs (o agnelli di collina), una specie autoctona molto importante anche per il mantenimento della flora e fauna locali: attraverso la loro dieta fatta di erbe selvatiche, carici, eriche e fiori di montagna, mantengono l’equilibrio ambientale. Questo fa sì che gli animali siano leggermente più piccoli rispetto agli agnelli irlandesi tradizionali, con una carne dal gusto più caratteristico, merito delle erbe di cui si cibano e dell’influenza salina proveniente dall’Oceano Atlantico.
Contiene acidi grassi antinfiammatori
Oltre ad essere ricca di omega-3, la carne di agnello Grass Fed contiene elevate quantità di un altro particolare acido grasso benefico per la salute: l’acido linoleico coniugato (CLA). Si tratta di un acido grasso omega-6 capace di agire come antinfiammatorio, oltre a migliorare la funzione immunitaria, a sostenere la formazione di massa ossea e a favorire una migliore regolazione dello zucchero nel sangue. “Anche per questa sostanza, diversi studi hanno messo in evidenza l’importanza delle modalità con cui l’agnello viene nutrito: quello allevato al pascolo e alimentato con erba contiene quasi il doppio di CLA rispetto all’agnello nutrito con mangimi convenzionali e additivi artificiali” chiarisce l’esperto.
L’importanza dell’allevamento al pascolo
Nell’Isola di Smeraldo ci sono circa 34.000 allevatori di ovini e oltre 2.5 milioni di capi da riproduzione. Ognuno di questi allevamenti, a conduzione familiare, ha un gregge medio di poco più di 100 animali e ciò permette agli allevatori di prestare loro molta attenzione durante tutto l’anno. “Non c’è dubbio che le pratiche di allevamento tradizionale, unite alla disponibilità di prati rigogliosi nei quali gli agnelli possono pascolare per gran parte dell’anno, siano alla base della particolare qualità nutrizionale e gustativa delle loro carni” continua Donegani. Proprio per offrire la certezza delle massime garanzie di qualità del prodotto, salvaguardando al tempo stesso l’ambiente che la determina, gli allevatori irlandesi aderiscono al Sustainable Beef & lamb Assurance Scheme (SBLAS), il Programma di qualità e sostenibilità assicurata per la carne ovina e bovina, un programma nazionale di controllo della qualità, che veglia affinché gli allevamenti e le aziende agricole irlandesi operino secondo i più elevati standard possibili. Si tratta di un’iniziativa indipendente e rigorosa, ideata e condivisa da uno speciale comitato di consulenza tecnica che coinvolge numerosi enti e organizzazioni istituzionali. Offre un meccanismo uniforme per registrare e monitorare gli standard qualitativi e di sostenibilità delle aziende agricole, e serve anche a stabilire i criteri per le buone pratiche nell’allevamento ovino e bovino irlandese.