Per realizzare i nuovi interventi legati al Pnrr, l’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale ha rinviato l’attuazione di numerosi progetti per i quali aveva già individuato le fonti di finanziamento e programmato i tempi di realizzazione, con un’inversione dell’ordine delle priorità che ha inciso sulla sua complessiva capacità realizzativa e determinato un rallentamento dei pagamenti (da 20,8 a 9,1 milioni di euro), oltreché un’eccezionale crescita dei residui provenienti dalla competenza (76,2 milioni). È quanto evidenzia la Corte dei conti nell’analisi, approvata con delibera n. 93/2023, che i magistrati contabili della sezione controllo enti hanno condotto sulla gestione 2021 dell’Autorità di sistema portuale del Mare Adriatico Orientale, comprensiva dei porti di Trieste e Monfalcone.

Progetti e Pnrr

Ai nove progetti Pnrr programmati dall’AdSP – specifica la Corte – se ne sono aggiunti ulteriori quattro nel 2022, per un totale complessivo di 32,5 milioni di euro impegnati (di cui 24,2 pagati), su un ammontare di anticipazioni pari a 146 milioni. I progetti stanno procedendo regolarmente secondo i tempi programmati, rileva la magistratura contabile. Dall’analisi è, inoltre, emerso che sulle ridotte capacità di pianificazione degli interventi, di controllo dei risultati e di ottimizzazione delle risorse ha inciso anche la prolungata vacanza di figure apicali nel personale, accentuatasi in seguito all’assorbimento delle unità dell’Azienda speciale del porto di Monfalcone, incorporata di fatto dall’AdSP nel 2020. Il quadro dei risultati di bilancio mostra una significativa crescita (+308,4%) delle disponibilità liquide (da 20 a 81,9 milioni di euro), un saldo finanziario negativo di 1.338.714 euro, un avanzo di amministrazione in progressiva riduzione (-24,3%) e un disavanzo economico di 335.668 euro.