Il Covid è diventato ormai da diversi mesi una malattia meno aggressiva e meno letale, con il Sars-CoV-2 che attacca maggiormente le vie respiratorie alte. Queste nuove caratteristiche, insieme all’immunizzazione indotta dalle campagne vaccinali e dalla malattia, stanno limitando i casi gravi, le ospedalizzazioni, gli accessi in terapia intensiva e i decessi. Tuttavia, il virus è diventato anche molto più contagioso ed è ancora ampiamente diffuso, comportando rischi soprattutto per la popolazione fragile, ossia grandi anziani, pazienti affetti da malattie croniche, soggetti immunocompromessi. Questo ha indotto la Società italiana di medicina generale e delle cure primarie a ribadire alcune raccomandazioni volte a preservare la salute di queste persone.
Lo scenario
La principale novità degli ultimi giorni è l’approvazione, lo scorso 7 agosto, da parte del Consiglio dei ministri della fine dell’isolamento per chi sia positivo al Covid-19. Una norma suggerita dall’andamento epidemiologico, dalla disponibilità di vaccini e di farmaci, che cancella le ultime restrizioni e allinea il nostro Paese a numerosi altri Paesi dell’Ue (Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Portogallo) che hanno dato simili indicazioni, recependo i nuovi scenari epidemiologici e tenendo conto dell’altissimo livello di immunità ibrida. Parallelamente, istituzioni e comunità scientifica monitorano le evoluzioni del virus, con le nuove sottovarianti di Omicron: la nuova EG.5, ribattezzata Eris, è stata definita variante di interesse (Voi) dall’Organizzazione mondiale della Sanità poiché può diventare dominante in alcuni Paesi o anche a livello globale, ma per ora costituisce un nuovo tassello nel susseguirsi di varianti immunoevasive e di scarso impatto clinico. Discorso simile si può applicare all’andamento dei contagi.
Crescita del tasso di positività
“Nelle ultime settimane si è riscontrata una continua crescita dei dati nel bollettino del Ministero, con il passaggio nella settimana dal 4 al 10 agosto da 5732 a 6056 nuovi casi, con un tasso di positività passato dal 4,1% al 5,2% – sottolinea il dottor Alessandro Rossi, responsabile Simg patologie acute –. Questi numeri non sono allarmanti, ma provocano ancora oggi una decina di decessi al giorno riconducibili al Covid, soprattutto tra grandi anziani, immunocompromessi, malati cronici. Queste persone devono essere messe nella condizione di non essere contagiate da chi è positivo. Per questo la medicina generale rivolge delle raccomandazioni agli stessi soggetti interessati e a tutti coloro che potrebbero essere affetti dal virus e diventare fonte di contagio. La comunicazione è tanto più strategica in questa fase, tra gli assembramenti estivi nei luoghi di vacanza e la vigilia della ripresa delle attività autunnali”.
Le raccomandazioni Simg
“Per preservare la salute dei soggetti fragili e per evitare che costoro siano esposti al rischio di contagio da Sars-CoV-2, la Simg raccomanda a tutti coloro che abbiano sintomi riconducibili al Covid (febbre, mal di gola, tosse) di rimanere a casa, di non frequentare locali pubblici e ancor meno strutture sanitarie, di non stare a contatto con persone fragili – sottolinea il professor Claudio Cricelli, presidente Simg -. Inoltre, è fondamentale che coloro che abbiano il sospetto di essere entrati in contatto con il virus o presentino sintomi ad esso riconducibili eseguano un test antigenico o molecolare (tampone): nel caso in cui venisse effettivamente riscontrata una positività, pur non essendovi vincolo giuridico, diventerà ancora più importante attenersi alle raccomandazioni suddette, con particolare riferimento a possibili contatti con soggetti fragili”.
E in autunno?
A completare le indicazioni dei medici di famiglia, vi è la raccomandazione a effettuare la vaccinazione contro il Sars-CoV-2. “Come lo scorso anno, verrà proposto un vaccino contro il Sars-CoV-2 aggiornato alle più recenti sottovarianti – aggiunge il professor Cricelli –. Sarà opportuno che i soggetti fragili si sottopongano a questa nuova dose di richiamo. Auspichiamo un’inversione di tendenza rispetto alla scorsa stagione, quando i tassi di copertura sono stati molto bassi sia negli over 65 che nelle categorie a rischio”.