L’Autorità di sistema portuale del Mar Adriatico settentrionale chiude il 2021 con un avanzo finanziario di competenza pari a 48.176.869 euro, un risultato di amministrazione pari a 71.405.311 e un conto economico che, sebbene in crescita, resta ancora inferiore ai livelli prepandemici del 2019 (2.225.759 contro 10.502.315 euro). È quanto evidenzia la Corte dei conti nella relazione approvata dalla sezione controllo enti con delibera n. 60/2023, in cui si è rilevato un aumento rispetto al 2020 (+8%) dei traffici dell’Autorità portuale che comprende i porti di Venezia e Chioggia, con 25,2 milioni di tonnellate complessive movimentate.

Cresce il porto di Venezia

E’ pari al 7,9% la crescita di traffico registrata dal porto di Venezia, con circa 24,2 milioni di tonnellate di volumi totali e tassi positivi nei settori commerciale (14,2%) e industriale (3,9%), ma negativi in quello petrolifero (-1,5%). Salgono i volumi del porto di Chioggia (+16,7%), con un milione di tonnellate movimentate. È ancora incompleta – osserva, tuttavia, la Corte – l’unificazione amministrativa e gestionale dei due porti, soprattutto in virtù delle difficoltà legate al subentro dell’Autorità di sistema nella gestione del porto di Chioggia, che incide sia sulla programmazione strategica, che sull’organizzazione e sui servizi gestiti. Secondo i giudici contabili non è, inoltre, più rinviabile l’individuazione di corretti strumenti di programmazione, determinanti per i necessari obiettivi di sviluppo infrastrutturale sostenuti anche dagli ingenti fondi Pnrr. Tra i principali interventi di riqualificazione e innovazione dell’infrastruttura portuale, emerge l’opera di riconversione e riqualificazione economica dell’area industriale di Porto Marghera, in ritardo rispetto agli stati di avanzamento previsti e commissariata da maggio 2022, con il presidente dell’Autorità nominato Commissario straordinario.