Una sostanziosa linfa economica per la ricerca scientifica italiana contro i tumori: è questo, e tanto altro, l’investimento da 200 milioni di dollari che la multinazionale farmaceutica americana MSD realizzerà nei prossimi 10 anni nel nostro Paese. L’operazione è stata annunciata al ministero delle imprese e del Made in Italy. Una boccata d’ossigeno per la lotta al male del secolo che in Italia, nel 2022, ha registrato circa 391.000 nuove diagnosi (205.000 fra gli uomini e 186.000 fra le donne). A illustrare i termini della partnership sono stati il ministro delle omprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il ministro della salute, Orazio Schillaci, il chargé d’affaires ad interim. U.S. embassy, Shawn Crowley, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, il chairman & Ceo di Merck & Co., Rob Davis, la presidente e amministratrice delegata di MSD Italia, Nicoletta Luppi, e il presidente e Ceo di BSP Pharmaceuticals S.p.A., Aldo Braca.
L’accordo
L’accordo genererà un significativo valore aggiunto anche sul piano dell’occupazione, con circa 100 dipendenti, da parte di BSP – una delle più importanti Contract Development and Manufacturing Organizations (CDMO) al mondo per i farmaci antitumorali -, nonchè un valore di circa 5 milioni di euro annui in attività satellite, sfruttando la fornitura di materiali da parte di aziende presenti in Italia. “Credo che sia un investimento importante perché dimostra che la nostra nazione è attrattiva – ha detto il ministro della salute, Orazio Schillaci -. L’altro aspetto che mi sta a cuore è che l’investimento è in gran parte dedicato allo sviluppo di farmaci innovativi soprattutto in campo oncologico. Io credo che bisogna avere grande attenzione per i malati oncologici. Durante il Covid tanti di loro sono stati trascurati. Bisogna recuperare gli esami saltati e soprattutto dedicarsi all’innovazione che rappresenta la migliore arma contro la malattia”. Per Nicoletta Luppi, presidente e amministratrice delegata di MSD Italia, “l’investimento annunciato oggi da MSD rappresenta la prima tangibile e concreta risposta da parte dell’industria farmaceutica alle richieste del nuovo Governo”.