Da oltre vent’anni, l’Università di Trento e la Fondazione Caritro hanno stretto un’alleanza con l’obiettivo di valorizzare la ricerca e la formazione che nascono nelle aule e nei laboratori dell’Ateneo trentino. Una collaborazione preziosa, che ha consentito a UniTrento di sviluppare progetti ambiziosi, interdipartimentali, in ambiti che ricoprono una rilevanza strategica per l’Università e per il Trentino. La convenzione, rinnovata nell’agosto 2021 per il triennio 2022-2024, copre le aree che vanno dalle scienze della vita alle scienze di base, fino alle scienze umane, con un’attenzione specifica ai progetti con una forte ricaduta sul territorio. Nelle scorse settimane, Fondazione Caritro ha definito gli interventi per il 2023, con un impegno di spesa che anche quest’anno supera il milione di euro: 900mila andranno alla ricerca in ambiti strategici con quattro progetti finanziati; 180mila sono invece destinati a due progetti legati alla formazione universitaria.

I progetti finanziati nella ricerca

Rientra nella prima categoria il progetto per sistemi 3D in vitro per la medicina personalizzata, di cui è responsabile Antonella Motta del Dipartimento di ingegneria industriale. L’iniziativa punta a tradurre la ricerca avanzata in soluzioni diagnostiche e terapeutiche studiate su misura per ogni paziente. Lo studio afferisce alle aree delle Scienze della Vita e Medicina e concorre al raggiungimento di alcuni degli obiettivi posti dal Pnrr a livello locale e nazionale. Il team guidato da Gianluca Lattanzi e Francesco Tommasino del Dipartimento di fisica con Emanuele Scifoni del Tifpa-Infn lavorerà invece per la creazione di un laboratorio avanzato per ricerca preclinica in protonterapia. Oggetto di indagine sarà in particolare l’approccio “Flash”, che punta a ridurre la tossicità della terapia con un irraggiamento effettuato in tempi più brevi rispetto ai trattamenti convenzionali. L’impatto sulle acque dei Giochi olimpici e paralimpici di Milano-Cortina 2026 è al centro delle ricerche di Alberto Bellin del Dipartimento di ingegneria civile ambientale e meccanica. Le manifestazioni sportive di alto livello richiedono tecnologie per l’innevamento programmato e la preparazione delle piste il cui impatto sull’ambiente è ancora da approfondire. La ricerca indagherà il rilascio nel sottosuolo di sostanze chimiche e lo studio di possibili metodi di recupero e stoccaggio dell’acqua di scioglimento delle nevi. C’è poi Road to market 2023, il programma di valorizzazione dei brevetti di UniTrento, già finanziato dalla Fondazione Caritro nel 2020 e 2022. Responsabile è Alessandro Rossi, delegato del rettore al Supporto al sistema produttivo, con Vanessa Ravagni e Giuseppe Caputo della Direzione servizi alla ricerca e valorizzazione. Il progetto prevede l’attivazione di un programma per valorizzare gli inventori e le inventrici di ateneo finalizzato allo sviluppo e al test di prototipi per l’introduzione sul mercato.

I progetti finanziati nella formazione

La prorettrice alle politiche di equità e diversità, Barbara Poggio, la delegata del rettore alla solidarietà accademica e internazionale, Ester Gallo, e la responsabile scientifica di SuXr, Donata Borgonovo Re, sono responsabili dei programmi di protezione dedicati a studenti, studentesse, studiosi e studiose “a rischio”, quindi richiedenti o titolari di protezione internazionale o di altre forme di protezione. I progetti vengono attuati attraverso la creazione di borse di mobilità, di studio e contratti di ricerca. L’ultimo progetto finanziato dalla Fondazione Caritro, sempre nell’ambito della formazione, ha un duplice obiettivo: sostenere le attività del Collegio Clesio e creare borse di studio per percorsi formativi comuni con la Sissa, la Scuola internazionale superiore di studi avanzati di Trieste. I referenti sono rispettivamente Jorge Jovicich, delegato del rettore al Collegio Clesio, e Paolo Zanei, dirigente della Direzione didattica e servizi allo studio.