Sulla lotta ai tumori l’Italia deve fare di più, investendo sulla prevenzione, sulle diagnosi precoci e sull’innovazione tecnologica che può sviluppare nuovi farmaci e cure. Per farlo occorre un cambio di passo da parte, in primo luogo, delle istituzioni, che devono aumentare gli stanziamenti per la sanità. È questo l’appello lanciato nel corso del convegno dal titolo Dalla prevenzione dei tumori all’importanza della diagnosi e del trattamento precoce, che si è svolto presso la sede della Regione Lazio, nell’ambito del ciclo di incontri “Sanità modello Lazio”.
Cambio del sistema di welfare
Per Alessio D’Amato, assessore alla Sanità Regione Lazio, sulla lotta ai tumori “occorre imprimere un cambio radicale del nostro sistema di welfare, promuovendo stili di vita sempre più corretti, garantendo l’esercizio fisico a tutti i bambini che frequentano le scuole dell’obbligo e un invecchiamento attivo per la popolazione anziana”. Su questi temi, ha proseguito D’Amato, “la Regione Lazio ha messo in campo un modello di network fra le strutture e reti operanti nel nostro territorio. Abbiamo agevolato i percorsi di diagnosi precoce di diversi tipo di tumore grazie soprattutto alle associazioni dei malati. Abbiamo compiuto sforzi importanti, ma ritengo che, se non si pensa ad investimenti maggiori su questi temi, il nostro Sistema Sanitario Nazionale andrà in difficoltà. Le risorse stanziate per il 2023 e il 2024 serviranno a malapena a coprire i costi energetici, considerando che stiamo ancora aspettando il ristoro delle spese per il Covid di questi anni”.
Ssn in crisi strutturale
Per il professor Walter Ricciardi, ordinario di Igiene generale e applicata all’Università Cattolica di Roma e presidente del “Mission board on cancer” della Commissione europea, “il nostro Sistema sanitario nazionale è in un momento di crisi strutturale. Stiamo parlando della più grande opera pubblica del Paese ma noi non ci investiamo e lo dimostrano anche le scarse risorse stanziate in questa finanziaria. La Commissione europea con la Mission Cancer sta profondendo uno sforzo enorme per combattere il tumore. Dobbiamo aumentare la prevenzione, fare più diagnosi precoci, migliorare la qualità di vita delle persone. Le risorse a disposizione dall’Europa sono tante ma dobbiamo dare risposte immediate soprattutto nel nostro Paese dove le liste di attesa sono ancora troppo lunghe”. Marco Marchetti, responsabile health technology assessment, ha evidenziato dal canto suo la necessità di “rendere sempre piu veloce l’ingresso di tecnologie e farmaci per garantire ai pazienti l’accesso alle cure più efficaci. Queste sono le indicazioni che arrivano dall’Europa e che a livello italiano dovranno essere accolte entro il 2025”. La prevenzione è un tema cruciale, come dimostra il caso del cancro da Hpv. Per Marina Panfilo (Policy & Communication director, MSD Italia), “con l’immunoterapia abbiamo fatto un salto quantico nel trattamento dei tumori, ma deve cambiare anche il paradigma dell’accesso e del trattamento precoce, introducendo nuovi criteri organizzativi”.