Secondo i dati Istat del 2019 la popolazione italiana affetta da diabete noto è di circa 3 milioni e mezzo di persone e rappresenta il 5,8% della popolazione generale (6,2% del genere maschile, 5,5% del genere femminile). I dati dell’Osservatorio Arno del 2019 stimano la prevalenza del diabete attorno al 6,2%. Tuttavia, tenendo conto della sottostima della rilevazione e di una quota di soggetti con diabete misconosciuto, ritenuta essere attorno al 20% dei pazienti noti, la prevalenza del diabete nel suo complesso ammonta a circa l’8,5%. Nella provincia di Trento il diabete interessa maggiormente le fasce di età over 50 e il genere maschile in tutte le fasce di età. La percentuale di soggetti affetti aumenta in modo esponenziale con l’aumentare dell’età, passando da un 3.3% dell’intera popolazione trentina affetta dalla patologia nella fascia di età compresa tra i 35 e i 64 anni, al 13.5% nella fascia di età tra i 65 e i 74 anni, finendo con il 20.2% nella fascia di età che va dai 75 anni in su. Il 72.4% della popolazione affetta da diabete ha un’età inferiore agli 80 anni, il 27.6% ha un’età pari o superiore agli 80 anni.
Coesistenza dei fattori di rischio cardiovascolare
Un aspetto molto importante che aggrava l’impatto sanitario e sociale della malattia riguarda la coesistenza molto frequente, accanto al diabete, con una percentuale nettamente superiore a quella che si rileva nella popolazione non diabetica, di altri fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione, alterazione dei lipidi ematici, sovrappeso/obesità) e di complicanze micro e macrovascolari, quali la cardiopatia ischemica, la vasculopatia cerebrale, l’insufficienza cardiaca, l’insufficienza renale. Tutte queste condizioni cliniche sono fortemente aggravate dalla presenza del diabete. Per tale motivo, il trattamento precoce ed intensivo del diabete è un obiettivo prioritario, perché in tal modo si riduce in misura assai importante il rischio di complicanze della malattia, mantenendo il benessere della popolazione e riducendo i costi diretti e indiretti, sanitari e sociali, che derivano dalla comparsa delle sue complicanze.
La situazione in Trentino
Circa la metà della popolazione diabetica in Trentino è seguita direttamente dagli ambulatori diabetologici dell’azienda sanitaria. Tra questi, afferiscono agli ambulatori la totalità dei pazienti (circa il 5% della popolazione diabetica) affetti da diabete mellito di tipo 1, patologia che colpisce prevalentemente l’età giovanile e deve essere trattata obbligatoriamente con terapia insulinica intensiva. Inoltre vengono seguiti negli ambulatori diabetologici circa la metà di pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 (l’altra metà è in carico alla medicina generale con cui gli ambulatori collaborano) che rappresentano circa il 95% della popolazione diabetica. I pazienti con diabete tipo 2 rappresentano una categoria estremamente eterogenea per quanto riguarda la complessità della malattia. Si tratta di persone che seguono un trattamento basato sulla sola dieta e attività fisica oppure pazienti con trattamenti farmacologici sempre più complessi e innovativi, fino a giungere a persone in trattamento insulinico intensivo che frequentemente sono affetti anche da altri fattori di rischio (ipertensione, dislipidemia, sovrappeso/obesità) rendendo assai complessa la loro gestione. Gli ambulatori diabetologici seguono inoltre le pazienti affette da diabete gravidico, sia in trattamento dietetico sia insulinico. L’attività degli ambulatori diabetologici provinciali si traduce in almeno 20mila visite all’anno.