Alberto Momoli, veronese classe 1957, è il presidente della Società italiana di ortopedia e traumatologia per il biennio 2022-24. Sarà coadiuvato da un nuovo consiglio direttivo composto dai due vice presidenti: Pasquale Cudoni e Pietro Randelli; affiancati dai consiglieri: Gaetano Bruno, Massimo Candela, Olimpio Galasso, Giuseppe Milano, Norberto Negri, Rocco Papalia, Cosimo Tudisco e Luigi Zagra. Il collegio dei revisori dei conti è composto da Alessandro Masini, Fabrizio Rivera e Pietro Ruggieri. Una gremita assemblea ordinaria dei soci, riunita presso il Centro Congressi Rome Cavalieri Waldorf Astoria in occasione del 105° congresso nazionale della Siot, ha ascoltato le parole del neo presidente il quale ha subito voluto ringraziare il professor Lanfranco Del Sasso e il professo Giuseppe Sessa. Il primo per averlo incoraggiato più di dieci anni fa ad impegnarsi all’interno della società scientifica e il secondo per aver avviato un percorso di riavvicinamento tra mondo accademico e quello ospedaliero che in passato hanno vissuto dei momenti di incomprensione.

Le linee programmatiche

Il neo presidente Siot Alberto Momoli ha tracciato le sue linee programmatiche in un discorso efficace e concreto: “Abbiamo sempre guardato alla Siot con grande rispetto e anche con un po’ di timore reverenziale. Il mondo ora però è cambiato, e con esso deve cambiare l’ortopedia – chiarisce il dott. Momoli -. La Società deve mantenere le prerogative scientifiche e divulgative per cui è nata, continuando ad essere il punto di riferimento degli ortopedici e traumatologi italiani, ma deve essere in grado adeguarsi a questi cambiamenti con tutte le risorse di cui dispone. Dovrà proseguire il sostegno al sistema di protezione collettivo Siot Safe che “nelle sue fasi iniziali non è forse stato adeguatamente capito ma che rappresenta un’arma irrinunciabile per difendere la nostra categoria che è quotidianamente sotto attacco”. Momoli ha anche sottolineato come il progetto Siot Safe rappresenti non solo uno strumento di tutela individuale ma anche una preziosa fonte di dati sulle nostre attività.

I rapporti con le società super specialistiche

Altro tema toccato dal presidente riguarda i rapporti con le società super-specialistiche affiliate, che sono la forza della Siot e che esprimono, ciascuna nel proprio ambito, una grande capacità di elaborazione scientifica. “Però troppo spesso le attività congressuali e gli argomenti si sovrappongono tra loro. Anche se è un compito difficile, ritengo che ormai i tempi per un cambiamento siano maturi. La Siot non è in concorrenza con le Società super-specialistiche ma deve intraprendere con loro un percorso di collaborazione reciproca” chiarisce Momoli. Il presidente coinvolgerà nel prossimo biennio il consiglio direttivo con specifiche deleghe, in modo che ciascuno possa lavorare per obiettivi. Le conclusioni sono dedicate all’attenzione alle nuove generazioni: “è necessario proteggere e accompagnare nella formazione i nuovi specializzandi e i giovani specialisti, coinvolgendoli maggiormente in tutte attività della Società”, ha affermato Momoli.