“Tra i problemi che ci troviamo ad affrontare insieme alla crescita della popolazione mondiale c’è quello dell’eccedenza ponderale, per cui si mangia sempre di più e nei Paesi sviluppati è in crescita la popolazione sovrappeso nonché quella affetta da obesità – evidenzia la professoressa Silvia Migliaccio, segretaria della Società italiana di scienze dell’alimentazione -. Oggi è in atto un cambio dei comportamenti, sebbene sia un processo ancora confuso. Si è creata maggiore attenzione per gli alimenti di origine vegetale, secondo le indicazioni di una dieta flexitariana, denominazione più accattivante della dieta mediterranea, che si caratterizza per la sostituzione frequente della carne con fonti proteiche vegetali. Tuttavia, allo stesso tempo, l’alimentazione si sta evolvendo verso alimenti ultra processati, anche nei cibi vegetali, come dimostrano hamburger o wurstel fatti con legumi o verdure. L’industrializzazione non è necessariamente un male: poter contare su legumi in scatola o insalata in busta significa poter avere a disposizione prodotti di questo tipo in diverse occasioni. Per una accurata tutela della salute individuale sarebbe opportuna una dieta personalizzata, che tenga conto dei nuovi biomarcatori che in ciascun individuo indichino quali siano i punti su cui l’alimentazione può intervenire positivamente per prevenire determinate patologie a seconda dell’età e delle caratteristiche della persona”. Questo uno dei principali messaggi lanciati durante il ventesimo congresso della Società italiana di scienze dell’alimentazione.
Per il video servizio: https://youtu.be/dG1UBAK8KUI