Da varie parti d’Italia, finita la scuola, avevano scelto Trento per la loro esperienza universitaria e sabato sono scesi in piazza a festeggiare il conseguimento della laurea triennale. Ancora una volta assieme alla città, oltre che a famiglie e amicizie, per quello che dal 2015 è diventato una sorta di rito collettivo. Piazza Duomo ha accolto 400 giovani per la cerimonia di laurea numero dodici in un clima gioioso che non si è rabbuiato nemmeno per la fitta pioggia. A segnare l’avvio della cerimonia l’arrivo del corteo accademico, che era partito da Palazzo Sardagna, sede del rettorato, e l’inno nazionale della Repubblica italiana. In apertura il saluto del rettore Flavio Deflorian, che ha ricordato come ad ogni cerimonia si rinnovi “il senso del nostro essere Università e del lavoro di tutte le persone che contribuiscono a rendere l’ateneo di Trento un ambiente ideale di studio e ricerca”.

Invito alla riflessione

“Oggi, siete qui nonostante la pioggia, per un giorno speciale, che invita alla riflessione. Con questa cerimonia, infatti, state attraversando un confine simbolico, una svolta invisibile che segna la fine di un percorso e l’inizio di una nuova avventura – ha proseguito il rettore -. Per arrivare alla laurea avete affrontato difficoltà e momenti di sconforto sconosciuti agli studenti degli ultimi decenni. È un successo che non verrà riportato sulla pergamena, ma che voi ricorderete, facendo tesoro dell’esperienza per gli anni a venire. Tra pochi giorni sarò, come i vostri genitori al fianco di mia figlia nel momento della laurea. Capisco bene quello che provate oggi”. Dal rettore è arrivato un incoraggiamento ad affrontare avversità, cambiamenti, incertezze ed emergenze con la consapevolezza di avere “tutti gli strumenti per superarle. La formazione che avete ricevuto, infatti, va ben oltre le competenze e le conoscenze disciplinari. L’Università di Trento ambisce a formare i cittadini e le cittadine del futuro, in grado di partecipare attivamente alla vita sociale e produttiva del Paese, di rispondere con creatività e intelligenza alle sfide di un contesto in profonda e continua trasformazione, pieno di incertezze e spesso di difficoltà”.

Il rettore dell’Università di Trento, Flavio Deflorian.

“Siate coraggiosi e non abbiate paura di sbagliare. È proprio in momenti come questo che il vostro talento e la vostra determinazione possono fare la differenza e contribuire a creare un futuro migliore. Trasformate le crisi in opportunità e mettetevi in gioco con ambizione e audacia, nel lavoro come nella vita” ha aggiunto il rettore. Come ha sottolineato il rettore Deflorian – oggi è anche un momento di festa per la comunità tutta. E a testimoniare la vicinanza di Trento e del Trentino a questi giovani sono stati gli interventi del sindaco Franco Ianeselli e del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti.

Competenze

“Sono le competenze dei giovani la chiave per far crescere il nostro territorio – ha detto il presidente Fugatti nel congratularsi con laureati e laureate -. È quindi fondamentale saper trattenere e attrarre i talenti, un obiettivo strategico che le istituzioni trentine cercano di raggiungere anche con iniziative come la campagna per i professionisti della sanità. La capacità di trovare soluzioni ai problemi sempre nuovi è essenziale, in particolare in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando. Alla base di tutto c’è la conoscenza, sia che riguardi i mestieri, sia la ricerca pura dei laboratori. Questa è la direzione. Il nostro è un territorio che ha saputo investire sulla crescita della sua Università, con un’offerta competitiva di cui fa parte la facoltà di medicina, una scommessa che sta avendo ragione nei numeri e per la quale ringrazio l’ateneo per aver colto gli stimoli della comunità. Su questa strada occorre proseguire. La Provincia conferma il suo pieno supporto, al mondo universitario e della ricerca, per lo sviluppo del Trentino”.