“Senza medici non può esserci un efficiente Servizio sanitario nazionale, ed è questo l’appello che rivolgiamo al Governo che sta per nascere: investiamo sui professionisti, mettiamo più risorse, diamo loro più peso nelle decisioni nella gestione della sanità. Solo così potremo conservare il nostro Servizio sanitario nazionale”. Così il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e deglioOdontoiatri, la Fnomceo, Filippo Anelli, ha commentato quanto emerso dal 54esimo congresso nazionale del Sumai Assoprof, il sindacato unico medicina ambulatoriale italiana e professionalità dell’area sanitaria. Durante la tavola rotonda inaugurale, il segretario generale Antonio Magi aveva parlato di una “tempesta perfetta” che sta investendo il Servizio sanitario nazionale: il contesto globale della guerra e della pandemia si intreccia con i problemi legati all’anzianità e alla carenza del personale sanitario, al blocco del turnover, alle remunerazioni non adeguate.

Crisi e carenza di personale

“Condivido – ha affermato Anelli – le preoccupazioni di Magi circa la tenuta del Servizio sanitario nazionale. La crisi economica, la carenza del personale, la scarsità delle risorse sono segnali molto forti di una difficoltà che sta investendo il nostro Servizio sanitario e che sta determinando una forte sofferenza del sistema. Il mancato investimento sui medici sta provocando una lesione della dignità del loro lavoro. Sempre più medici lasciano il Ssn perché questa professione sta perdendo attrattività anche a causa dei carichi di lavoro, di un aumento del burnout e una retribuzione tra le più basse in Europa”. Sulla stessa lunghezza d’onda il messaggio che Anelli ha lanciato al nuovo Parlamento e al governo nell’edizione di questa settimana di Fnomceo Tg Sanità. “L’Italia si aspetta veramente tanto dal Parlamento – ha premesso – in una situazione nazionale e internazionale difficile. Le attese sono veramente tante, e sono tante anche le attese dei medici e dei professionisti che si aspettano da questo governo una particolare attenzione”.

Dignità del lavoro

“Come abbiamo spesso detto – ha continuato – il Servizio sanitario nazionale è fatto soprattutto da donne e uomini che esercitano le loro professioni, medici e professionisti sanitari, e attraverso di loro garantiamo il diritto alla salute, così come previsto dall’articolo 32 della Costituzione. Ora credo che sia il momento di focalizzarsi sulla dignità del lavoro di questi professionisti, sulla dignità del lavoro del medico messa in discussione dalle carenze, dalle difficoltà organizzative. Chiediamo al governo, ma a tutto il Parlamento che dovrà approvare la Legge di stabilità, una particolare attenzione, un’attenzione straordinaria nei confronti di questi professionisti, affinché siano messi nelle condizioni migliori per poter svolgere la loro attività professionale. E credo che la Legge di stabilità possa essere il primo strumento utile per dare una prima risposta importante alle professioni sanitarie. Abbiamo visto come le organizzazioni sindacali abbiano avviato una fase di mobilitazione perché il livello di difficoltà nell’esercizio della professione è diventato molto alto: i giovani oggi vogliono vedere, per il futuro, stabilità e soprattutto certezze; e queste certezze le deve dare la politica”.