Il 22 settembre si celebra la prima Giornata nazionale della neurologia, istituita dalla Società italiana di neurologia con l’obiettivo di aumentare la conoscenza sulle patologie neurologiche e sulla figura del neurologo in modo da sensibilizzare la popolazione ad affidarsi alle cure di questo specialista nel momento in cui compaiono i primi sintomi. Ancora oggi la figura del neurologo e le sue competenze, così come i sintomi che caratterizzano le singole patologie neurologiche, sono poco chiari alla maggior parte delle persone. Lo conferma un’indagine nazionale promossa dalla Sin da cui emerge come la conoscenza della neurologia risulti piuttosto vaga tra la popolazione: pur riconoscendo che il neurologo tratta patologie legate al cervello, spesso il suo ruolo viene confuso con quello di altri specialisti.
I risultati della ricerca
I risultati della survey dimostrano, inoltre, che 1 italiano su 3 ritiene di conoscere le principali patologie neurologiche, pur non sapendo indicarne i disturbi correttamente: solo il 13% degli intervistati conosce tutti i sintomi dell’Ictus, il 12% quelli dell’Alzheimer, il 5% quelli relativi all’epilessia, mentre la percentuale scende al 2% quando si parla di malattia di Parkinson e Sclerosi multipla. “Considerando tutte le possibili cause di danno neurologico, da quelle della corteccia cerebrale al muscolo – afferma il professor Alfredo Berardelli, dell’Università La Sapienza di Roma e presidente della Società italiana di neurologia – la diagnosi e la cura dei disturbi del sistema nervoso è indubbiamente complessa. Solo chi ha un’adeguata preparazione neurologica è in grado di discernere fra l’ampio ventaglio di possibili variabili diagnostiche: il ruolo del neurologo è fondamentale, soprattutto in condizioni in cui, come ad esempio l’ictus, contano i minuti. time is brain come usiamo dire noi neurologi”. In Italia oltre 7 milioni di persone soffrono di emicrania, 12 milioni soffrono di disturbi del sonno e sono oltre 1.200.000 le persone affette da demenza, di cui 720.000 da Alzheimer; 800.000 sono i pazienti con conseguenze invalidanti dell’Ictus, patologia che ogni anno fa registrare 180.000 nuovi casi, e 400.000 coloro che sono colpiti dal morbo di Parkinson.