Ha ricevuto il Nobel per la fisica nel 2021 per i suoi studi sui sistemi complessi, ma Giorgio Parisi dimostra al tempo stesso una grande capacità di farsi interpellare dalle questioni più attuali e di farsi capire dalla gente. Anche per questo, il discorso che Parisi tenne alla Camera nell’ottobre 2021 sulla necessità di insegnare la scienza fin dai primi anni di età e di investire nella ricerca e nelle competenze e sull’urgenza di fare scelte a contrasto del cambiamento climatico nei giorni scorsi è stato oggetto di una traccia della prima prova dell’esame di stato. All’Università di Trento il Premio Nobel ha tenuto un colloquio scientifico di ampio respiro che è stato seguito in presenza dalla comunità universitaria e in webinar da un pubblico più ampio. Giorgio Parisi ha esposto i temi delle sue ricerche sulla fisica dei sistemi complessi nel seminario “Multiple Equilibria in Natural Sciences”, che si è tenuto al Polo Ferrari 2. L’iniziativa ha coinvolto i dipartimenti di collina, in particolare il dipartimento di fisica, di matematica, di biologia cellulare, computazionale e integrata, di Ingegneria civile, ambientale e meccanica, di Ingegneria industriale, di ingegneria e scienza dell’informazione. Il pomeriggio è proseguito con l’intitolazione dell’aula 7 di PovoZero a Paolo Verrocchio, ricercatore del dipartimento di fisica dell’ateneo di Trento, scomparso nel gennaio 2013, a 42 anni.
Il ricordo di Verrocchio
Questa la frase che studiose e studiosi dei dipartimenti di fisica e di matematica hanno voluto riportare sulla targa: “Aula dedicata a Paolo Verrocchio, ricercatore del dipartimento di fisica dal 2005 al 2013 a ricordo dei colleghi e delle colleghe che hanno percorso un tratto di strada con noi e ci hanno lasciato troppo presto”. Nel 2013 è stato anche conferito un premio di laurea in onore di Verrocchio per tesi di laurea magistrale in fisica. Paolo Verrocchio, nato a Parma nel giugno 1970 e cresciuto a Pescara, si era laureato in fisica all’Università di Bologna e ha aveva conseguito il dottorato alla Sapienza di Roma sotto la supervisione di Giorgio Parisi. Approdato all’Università di Trento del 2000 come assegnista di ricerca, nel 2005 era diventato ricercatore. Membro molto attivo del Laboratorio interdisciplinare di scienze computazionali, per un periodo era stato anche responsabile del Laboratorio di spettroscopia ottica. Impegnato in vari progetti internazionali sulla fisica della materia, aveva collaborato a livello locale allo studio di materiali innovativi e di sistemi organici di interesse per la medicina, la farmaceutica e la biologia.