Il sogno di tutti è quello di sfoggiare un gluteo sodo, un addome piatto come una tavola, un deltoide ben definito e un pettorale da gladiatore. Ore e ore di palestra spesso non bastano ad ottenere questi risultati. Ma adesso c’è una novità, dedicata alle persone normopeso che vogliano fare un upgrade al loro tono muscolare e al reshaping, rispetto a quanto ottenuto in palestra. Nel corso del congresso della Società italiana di medicina estetica, si è parlato molto di reshaping e diverse relazioni sono state dedicate alla tecnologia Hifem, un nuovo approccio illustrato dalla dottoressa Federica Zangarelli. “La tecnologia Hifem – spiega la dottoressa Zangarelli – utilizza le onde elettromagnetiche per indurre un’ipertrofia muscolare. Il macchinario provoca delle contrazioni muscolari ripetute che non sarebbe possibile effettuare, né in palestra e nemmeno con allenamenti individuali. Riusciamo a lavorare su più distretti durante la stessa seduta per ottimizzare tempi e risultati”.
Le sedute
Le sedute durano circa un’ora e interessano varie zone. “Già alla quarta seduta – afferma la dottoressa Zangarelli – sui soggetti normo-peso, che svolgono un normale regime di allenamento basale, si cominciano a vedere degli ottimi risultati di modellamento corporeo tridimensionale. Questa metodica è consigliata ai soggetti normopeso, per definire e rimodellare il corpo, e per riuscire a scolpirlo in maniera efficace. Un’altra applicazione di questa metodologia di reshaping è la riabilitazione post-traumatica o la prevenzione dell’osteoporosi”. La metodologia Hifem dunque trova applicazione e indicazioni non solo in medicina estetica, ma anche per la cura e la prevenzione di una serie di condizioni. La terapia inizia con una frequenza di sedute più intensiva, che vengono poi progressivamente ridotte fino al mantenimento dei risultati. In termini temporali, si passa da una frequenza di circa due volte a settimana, a una volta al mese. La durata dei risultati varia in base alle caratteristiche soggettive dei pazienti. Sui costi incidono molti fattori, da quelli del professionista che esegue la terapia, al luogo geografico dove viene eseguita, alle esigenze del paziente. “Un esempio di evoluzione tecnologica molto importante in medicina estetica ed un esempio – commenta Emanuele Bartoletti, presidente della Sime – il contrasto all’osteoporosi e la riabilitazione post traumatica, del valore sociale e preventivo delle terapie di medicina estetica”.